Nella scena metal attuale è raro imbattersi in album che lascino veramente il segno, diventando magari pietra di paragone o punto di riferimento per un intero genere.
"Destroy The Opposition" dei
Dying Fetus rientra di diritto in questa stretta cerchia di dischi, divenendo sin dalla sua uscita un classico del brutal death metal di scuola americana. L'attacco dell'iniziale "Praise The Lord (Opium Of The Masses)" è quanto di più esaltante, distruttivo, groovy e violento la musica estrema abbia prodotto dal 2000 ad oggi e dal vivo è in grado di scatenare violenti circlepit, salvo poi partire sparata a mille supportata dalla batteria veramente inumana di Kevin Talley, che già nel precedente "Killing On Adrenaline" aveva regalato un'ottima prova dietro le pelli. Come ogni capolavoro che si rispetti è impossibile stilare una graduatoria dei pezzi migliori di "Destroy The Opposition", visto e considerato che i Dyng Fetus in poco più di mezz'ora inanellano otto pezzi uno più bello dell'altro, tutti a cavallo tra brutal death, grind e hardcore: rimanere impassibili di fronte a brani come la terremotante "Born In Sodom", la possente "Epidemic Of Hate" (il riff iniziale è da tramandare ai posteri), la furiosa "In Times Of War" con il suo refrain scavezzacollo o la conclusiva "Justifiable Homicide" è cosa impossibile se avete un minimo di dimestichezza con la musica estrema (ma non è necessario, per quel che mi riguarda questo disco è stato il mio svezzamento al metallo veramente pesante). I brani sono tutti dei classici dei Feto Morente e della musica estrema in generale, scanditi dal vocione gutturale di John Gallagher e di Jason Netherton che gli da il cambio dietro al microfono, e conditi da una buona dose di tecnica, soprattutto per quel che riguarda la sezione ritmica.
Assieme a "Killing On Adrenaline", "Destroy The Opposition" rappresenta l'apice compositivo dei Dying Fetus che con gli album successivi (probabilmente anche a causa dei vari cambiamenti di formazione) perderanno progressivamente di smalto e di ispirazione. Ciò non toglie che questo album sia un acquisto obbligatorio per tutti gli appassionati del genere.
I WANT YOU TO STOP THINKING AND START KILLING.
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