Sono poche le cose che rimangono sempre uguali a se stesse come le sonorità proposte dagli Incantation. "Blasphemy" rappresenta l'inizio della collaborazione con la Candlelight Records, dopo un decennio di lavori targati Relapse: ma, label a parte, non ci sono altre eclatanti differenze tra l'ultima fatica del gruppo americano dal resto del loro repertorio. Rispetto al precedente "The Infernal Storm" la velocità media dei pezzi cala leggermente, ma sostanzialmente la loro miscela di break furiosi alternati a passaggi rallentati e opprimenti rimane sempre la stessa. In compenso cambia leggermente la produzione, che regala un muro sonoro più compatto nel quale però risalta di meno il suono dl singolo strumento. Di positivo si può registrare una ritrovata vena compositiva, che eleva "Blasphemy" ai livelli del valido "Onward To Golgotha" e regala autentiche mazzate quali "The Fallen" o "Crown Of Decayed Salvation" alle quali si affiancano pezzi di apocalittica epicità rappresentati da "Rotting With Your Chirst" e, in maniera più efficace e stringente, dal riff reiterato e mortale di "A Once Holy Throne". Per contro ciò che decisamente manca è una ventata di rinnovamento: gli Incantation sembrano assolutamente incapaci di proporsi, di evolversi e di svecchiare le loro musica oramai logore da decenni di assalti sonori. In ultima analisi "Blasphemy" non sposta di un millimetro la portata musicale del combo e, per quanto violento e ben suonato, non rappresenta il salto di qualità auspicato. Non mi resta che consigliarlo caldamente ai fans più accaniti del gruppo, per tutti gli altri un ascolto preventivo è d'obbligo.
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