Al debutto per la sempre attenta Lion Music ecco gli inglesi Vendetta, nome copiato da una storica metal band tedesca, e musica scopiazzata qua e là da Judas Priest, Saxon, Iron Maiden. Il risultato? Un disco d’esordio che suona accattivante, ma fotocopiato, in maniera a volte davvero imbarazzante. Ed è un peccato, perché Ed Box e soci sono dei bravi musicisti, anche se il timbro vocale del buon Edward è quanto di più simile all’aggettivo “banale” le mie dita riescano a trovare tra i tasti di questa tastiera. Un heavy metal inoffensivo, insomma, scontato nei suoi duetti chitarristici, pedissequo imitatore di nomi troppo grandi da doppiare, di Capi di Cattiva Speranza che i nostri novelli Magellani faticheranno a superare. Due timide impennate d’orgoglio alle tracce 7 e 8, dove con “Plastic God” e “Bones to Dust”, l’imitazione dei Priest (in fase musicale) è talmente ben fatta che sembra bella (QUASI) come l’originale. Se non sapessi che sono inglesi, potrei pensare siano giapponesi, tale è la perizia nel riprodurre fedelmente cose fatte da altri… A voi la scelta, insomma: i “Vendetta” sono la più ‘nipponica’ delle nuove heavy metal bands sul mercato, ma se vi mancano Tipton e Downing, per ingannare l’attesa, potreste trastullarvi con questo “Tyranny of Minority”… Trascurabile.
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