Sono passati tanti decenni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma evidentemente qualcuno in Germania pare ancora non essersene reso conto, fra cui gli Endstille, fautori di un crudo e violento War Black Metal. Un sotto genere più facile a pronunciarlo che a spiegarlo, diciamo una sorta di tributo a tutto l'immaginario bellico che uno stile musicale simile può suscitare, spesso e volentieri anche in maniera molto discutibile. Al quinto ritorno sul mercato discografico la band tedesca non fa che assestare un colpo discreto e nulla più, ormai le loro curvature stilistiche sono note a tutti gli estimatori del Metal estremo questo credo sia ovvio, quindi quello che viene a mancare sulla lunga distanza è l'impatto della sorpresa che potevano avere i primi due Operation Wintersturm e Frühlingserwachen. Ma già dal precedente disco qualcosa si stava declinando verso quell'odioso gusto del "già sentito..." e lentamente si continua su quella strada. Preso singolarmente non è affatto un disco brutto, rispetta tutti i crismi del miglior Black Metal, ma cede un po' se paraganato al passato stesso degli Endstille, dove sicuramente hanno fatto di meglio.
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