I Wrath Of Logarius si sono formati nel 2021 tra le coltri di bruma grigie e lattiginose delle foreste della California settentrionale.
Iniziano come classico terzetto i cui membri, come da tradizione black, utilizzano degli pseudonimi, ovvero: Noctifer (vocals), Urath (lead guitars ) e Vastator (guitars), a cui in studio si aggiunse il sessionist Lord Marco alle pelli; dando così alla luce, nel 2023, il loro primo EP: “Necrotic Assimilation”, sotto l’egida della Season of Mist.

“Necrotic Assimilation” è costituito da sei tracce, di cui una breve intro strumentale e un interludio nella seconda metà della tracklist, per un totale di soli diciannove minuti; non molto per dare un giudizio affidabile sulla band, ma in ogni caso la sensazione è moderatamente buona.
I californiani ci propongono un black metal con molte contaminazioni, dove si fa sentire pesantemente la provenienza a stelle e strisce del gruppo, presentando moltissimi elementi death e deathcore, così come si evince fin da subito con “Swarm”, la quale ci assale con le sue ritmiche tritasassi.
Sono quasi tutti brani estremamente veloci e piuttosto diretti, con un uso molto marcato del blast beat su cui si inseriscono potenti breakdown, e caratterizzati da linee vocali che alternano scream e growl profondi.
Possiamo rinvenire anche un momento più atmosferico e cadenzato – ma non molto convincente – nella penultima "Soul Ascension”.

Il suono complessivo dell’EP è assai moderno risultando forse un po’ troppo iperprodotto. Si hanno chitarre piuttosto corpose che finiscono per livellarsi sugli standard di quelle di molte altre formazioni; così come la batteria ampiamente triggerata di Lord Marco, che se da un lato dona potenza, precisione e velocità, dall’altro perde di sfumature e identità.

“Necrotic Assimilation” si ascolta con piacere ma non stupisce… L’arsenale di fuoco c’è tutto, ma il rischio è di trovarsi di fronte ad una delle tante band fotocopia.
Attendiamo un lavoro lungo per un giudizio definitivo.