Non è mai cosa facile dover parlare di una compilation e in questo caso specifico la Spikefarm non agevola affatto l'arduo compito, mettendo sullo stesso piano band decisamente valide e altre che era meglio lasciare negli abissi da dove provengono. 13 bands più o meno note e altrettante songs che oscillano tra il black e il gothic senza tralasciare episodi più death e anche industrial, per un totale di oltre 70 minuti di musica per i più amanti del genere.
Il cd sampler si apre con i Moonsorrow, band alle prese con un interessante miscela di gothic, epic e black metal dal risultato decisamente valido e dalle grandi atmosfere grazie ad un sapiente uso delle tastiere in fase ritmica e di sperimentazioni (come l'uso di uno scacciapensieri!) parecchio gradite. I successivi Ajattara propongono invece un black metal lento e cadenzato a tratti vicino al miglior epic metal in stile Bathory, senza eccedere in originalità ma comunque apprezzabili. Poco convincenti invece i successivi The Scarr alle prese con un sound più moderno che fa un po' il verso ai Rammstein senza riuscire però ad avvicinarsi alla grandezza della band tedesca; anche i Silentium non sembrano in grado di offrire nulla di eccezionale, forse anche per l'eccessivo ricorso a melodie ultra malinconiche e prevedibili, a tratti noiose. Seguono gli Shape Of Despair con un brano di ben 14 minuti dai tempi mostruosamente lenti e atmosfere più soporifere che epiche o altro; solo per veri appassionati…
Una prima bella sorpresa arriva con gli Shadow, band giapponese (?!) alle prese con un death melodico tanto caro alla scena nordica di primi anni novanta (primi In Flames e Dark Tranquillity, ma anche Amon Amarth o Eucaristh, per intenderci); pur senza proporre nulla di nuovo, "The arrival at the last quarter" è un brano dalle idee fresche e convincenti, ben suonato e che lascia veramente soddisfatti fin dal primo ascolto, sicuramente da tenere presenti.
Con i Fintroll invece si ritorna su territori più black, con sempre un occhio alla melodia e alla sensatezza e una gradevole influenza folk a conferire un ulteriore grado di originalità ad un sound comunque personale e più che valido.
Gli Entwine rappresentano uno degli episodi migliori della compilation: "New Dawn" è un brano gothic molto moderno e melodico (ma soprattutto triste) dall'ottimo gusto e facilmente orecchiabile, quasi "radiofonico".
Poco convincenti invece i finlandesi Kalmah e il loro melodic death dalla scarsa presa e originalità; i Thyrane sono invece tra gli episodi più violenti e oscuri, anche se quello che sembra partire bene come un brano di puro black metal si risolve poi in un deludente miscuglio di varie influenze, il tutto rovinato da fastidiose tastiere.
Sperimentalismo e innovazione caratterizza il sound dei norvegesi Ram-Zet, anche se il risultato finale lascia parecchio perplessi; per nulla convincenti anche i The Dead Beginners e il loro monotono e ripetitivo gothic/death, solo per i più fissati. Chiudono infine i Rapture e il genere resta lo stesso (il gothic) che padroneggia in tutta la compilation; lo standard si alza leggermente rispetto agli ultimi brani, ricordando in alcuni frangenti il sound dei primi Amorphis di "Tales from the thousand lakes", ma molto più cupi e malinconici.
Un buon prodotto in definitiva quello realizzato dalla Spikefarm che in questo cd offre sicuramente quanto di meglio annoveri nella propria scuderia. Solo per amanti del genere…
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