Copertina 10

Info

Past
Genere:Death Metal
Anno di uscita:1992
Durata:35 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. IMPERIAL DOOM
  2. DEFINITE INQUISITION
  3. VICIOUS MENTAL THIRST
  4. IMMENSE MALIGNANCY
  5. CEREMONIAL VOID
  6. BUREDN OF EVIL
  7. HORROR INFINITY
  8. THE FINAL CREMATION
  9. DARKEST DREAM

Line up

  • George 'Corpsegrinder' Fisher: Vocals
  • Jason Goble: Guitar
  • Jon Rubin: Guitar
  • Mark Van Erp: Bass
  • Lee Harrison: Drums

Voto medio utenti

Nel 1992 il fenomeno death metal era già esploso da qualche anno, ma se fino al 1990 il genere si era praticamente retto sulle uscite dei big four, ovvero Morbid Angel, Death, Obituary e Deicide, con l’aggiunta dei Cannibal Corpse e dei Suffocation per il lato più brutale ed estremo, è il biennio 91/92 a regalare la definitiva esplosione al genere che si afferma con una serie di nuove leve che, avendo ascoltato e imparato la lezione delle band succitate, portano il genere verso nuovi orizzonti e confini, alzando l’asticella in maniera paurosa.
Dopo Immolation, Malevolent Creation, Broken Hope e Incantation, arriva il momento di un’altra band incredibile con un disco che diverrà pietra miliare del genere, i Monstrosity con il qui presente “Imperial Doom”.
Quando parliamo di pietre miliari intendiamo dischi seminali, che hanno poi influenzato l’intero movimento, magari non dischi perfetti al 100%, non prodotti o suonati alla perfezione, ma dischi viscerali, innovativi, frutto di un’epoca irripetibile. E tale doveva essere la scena death metal di inizio anni ’90, una fucina di talenti e di bands ineguagliata ed ineguagliabile.
Il paradosso è che se la seconda ondata di bands non avesse seguito i big four di cui sopra, il death metal non avrebbe potuto affermarsi e proliferare.
I Monstrosity hanno nel loro arco alcune frecce decisive. Un cantante brutalissimo, quel George “Corpsegrinder” Fisher che poi sarà ‘rubato’, dai Cannibal Corpse, un batterista, Lee Harrison, che all’epoca forse era il più veloce blast beaters in circolazione, e ascoltate “Definitive Inquisition” o la successiva “Ceremonial Void” se non ci credete, e, dulcis in fundo, le chitarre, Jon Rubin, che aveva in precedenza militato nei Malevolent Creation per i quali aveva collaborato nel comporre il guitar working per l’incredibile debutto “The Ten Commandments”, prima di separarsene, al punto che su quel disco le chitarre sono sì opera del nuovo chitarrista Jeff Juszkiewicz, il quale, tuttavia, si limitò e ‘copiare’ il lavoro di Rubin, e Jason Gobel, che l’anno successivo pubblicherà un altro capolavoro, “Focus”, con i Cynic.
Con queste premesse il disco non poteva che essere una vera bomba per ferocia, velocità, brutalità, tecnica ed acume compositivo.
La foga della band si esprime sin dalle prime note della title-track che entra senza chiedere il permesso, anzi sfondando le porte dei nostri padiglioni auricolari con un bazooka.
Non mancano episodi più ragionati, con un mood sulfureo, come nel caso di “Horror Infinity”, ma senza mai far mancare la carica selvaggia del percussivo drumming di Harrison, carica che diventa terremotante in pezzi come “Vicious Mental Thirst”.
Negli assoli di “Imperial Doom” si rinviene talvolta la stessa allucinazione dei soli di Bob Vigna degli Immolation, usciti l’anno prima con l’altrettanto incredibile “Dawn Of Possession”.
Cosa altro aggiungere su questo vero e proprio capolavoro? Una considerazione che vale per tutti i capolavori usciti in quel periodo, i quali trovano la propria ragion d’essere nel fatto che hanno saputo trovare la perfetta alchimia tra forza bruta e ragione, tra impatto e tecnica compositiva, giovandosi di un nugolo di musicisti ispirati e in stato di grazia. Un’alchimia irripetibile.


Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 apr 2021 alle 11:33

Disco imprescindibile per chi ama questo genere. Io sono schifosamente di parte perché adoro tutto quello partorito da questo gruppo...poi Giorgione è una garanzia. CAPOLAVORO!!!!!!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.