Dopo aver contribuito a forgiare il sound tipico del grindcore con "Reek Of Putrefaction" e "Symphonies Of Sickness", gli inglesi
Carcass giungono nel 1991 al loro terzo album in studio intitolato
"Necroticism - Descanting The Insalubrious": nell'epoca in cui alcune tra le formazioni death metal mondiali stanno dando alle stampe i loro dischi più significativi ed influenti (vedi i
Death con "Human", gli
Entombed con "Clandestine", i
Pestilence con "Testimony Of The Ancients" o i
Morbid Anegl con "Blessed Are The Sick"), anche il gruppo guidato da Jeff Walker decide di virare verso lidi più death metal (come peraltro già altre formazioni orginariamente grindcore come i
Napalm Death avevano già fatto, basti sentire "Harmony Corruption" del 1990) e per l'occasione aggiunge alla propria lineup il talentuoso
Michael Amott, chitarrista degli svedesi
Carnage, che alla fine cede alle lusinghe della band inglese dopo lo scioglimento della propria formazione madre. I Carcass diventano quindi un quartetto e compongono un disco profondamente differente dai suoi predecessori, dove a dominare la scena sono canzoni feroci e composite capaci di alternare sfuriate in pieno stile death/grind a momenti più ricercati e raffinati, nei quali emerge la classe ed il tocco del nuovo acquisto Amott capace di portare ad un altro livello l'intera band. L'intesa con
Bill Steer è formidabile ed emerge in brani come l'iniziale
"Inpropagation", l'ormai classica
"Corporal Jigsore Quandary",
"Incarnated Solvent Abuse",
"Symposium Of Sickness", i quali mostrano un approccio decisamente nuovo, personale e più maturo alla materia del death metal da parte dei Carcass: permangono le tematiche a sfondo medico, vero e proprio trademark della band fin dagli esordi, ma la ricerca musicale si fa più complessa e meditata, sfociando in brani dalla durata media piuttosto elevata e dai vari cambi di tempo e atmosfere. Impossibile poi non nominare lo straordinario lavoro in fase solistica della coppia Amott/Steer, con passaggi melodici e lontani dalle tentazioni rumoristiche degli esordi, ed il lavoro dietro alle pelli di
Ken Owen, mai così vario e di gusto.
"Necroticism - Descanting The Insalubrious" è solo il primo tassello dell'evoluzione musicale dei Carcass, che completeranno la loro maturazione con il successivo "Heartwork", e rappresenta senza dubbio uno dei capitoli più importanti ed influenti dell'intera scena death metal mondiale, che all'epoca della sua uscita era in pieno fermento ed ancora tutta da definire. Un album imprescindibile che non può mancare nella discografia di ogni metallaro degno di tal guisa.