Reduci da un passato denso di soddisfazioni che li ha portati ad essere una specie di leggenda nell'underground della musica estrema mondiale (il demo "The Mystical Gate of Reincarnation" ristampato nel 1993 dalla Nuclear Blast ha segnato un nuovo modo di intendere il death) e da un periodo di mezzo che li ha visti più volte sull'orlo del collasso strutturale a causa di pubblicazioni poco felici come lo strano e controverso "Victims of This Fallen World" ed il pessimo e ridicolo "Northern Hyperblast Live", i canadesi Kataklysm dal 2000 stanno segnando il modello e l'esempio di come si suona il death metal, tant'è che addirittura la seria e rigorosa Nuclear Blast ha coniato per loro il genere "Northern Hyperblast" che accompagna anche il foglio promozionale. In effetti è da "The Prophecy" che i Kataklysm sono su un altro livello rispetto a tanti colleghi ed il successivo "Epic", insieme al vecchio "Sorcery" del 1995, rappresenta uno degli esempi più brutali e pesanti del death metal ma allo stesso tempo ottimamente suonato, arrangiato e prodotto. Questo il miglior pregio della band, un affiatamento fuori dalla norma, un livello tecnico davvero elevato per gli standard del genere ed ultimamente un songwriting vario, eterogeneo ed estremamente efficace, sempre su posizioni estremissime che però grazie a tali qualità non scadono mai nella confusione e nel rumore fine a se stesso ed anzi a volte risultano anche "melodiose" all'ascolto. Da segnalare come al solito la prestazione del drummer Max Duhamel insieme al versatile singer italico Maurizio Iacono, a suo agio sia nello scream che nel growl, una produzione potente ed impeccabile e dunque, come al solito, un album imperdibile per gli amanti del death metal da parte dei sempre più convincenti ed inarrivabili Kataklysm.
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