A questo punto della storia credo sia necessario darvi delle spiegazioni. Partiamo dal principio: la Nailboard Records è una label, ma anche un magazine musicale Estone, ed anche una sorta di megastore per il merchandising, ovviamente produce bands Heavy Metal Estoni, come nel caso dei Goresoerd, dei Nitrous e ovviamente di questi Taak sotto esame. La cose che li accomuna tutti non è soltanto la stessa etichetta, ma anche il fatto che membri di questi gruppi militano più o meno in tutte le formazioni che stanno debuttando in questo periodo sotto questa casa discografica. Una loggia massonica a tutti gli effetti mi verrebbe da dire, ma il comune denominatore credo sia però purtroppo l'incapacità di mettere sul mercato dei prodotti competitivi e personali. Le sta provando tutte la Nailboard Records, dal Grindcore, al Thrash Metal e con questo (impronunciabile) Koerapööriöö, debutto dei Taak, anche con il Doom Metal, e con risultati facilmente prevedibili a questo punto. La band sceglie una via tortuosa e difficile, i testi in lingua madre, ed essendo abituati a tutti i gruppi scandinavi non dovrebbe essere un problema, ma fidatevi se vi dico che l'Estone è proprio stonato, non regge e risulta sempre fuori posto e forzato. Per dirla tutta qui di Doom Metal non ne è presente poi molto, si va bene qualche riffs lento, ma generalmente i tempi e le strutture dei brani non sono così mortiferi come nelle intenzioni, o meglio in quello che i Taak vorrebbero farci credere. E' una fatica mortale arrivare alla fine del disco, le melodie sono spente e noiose, e gli arrangiamenti scarni e infantili, non c'è un momento che attiri l'attenzioni e distolga l'ascoltatore dal torpore. Se siete amanti del Doom Metal (ma quello vero) è meglio che stiate lontani dai Taak e dalle loro produzioni, peccato.
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