Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2007
Durata:45 min.
Etichetta:Nailboard Records

Tracklist

  1. KORJUSEPÄEV
  2. MEREVAIK
  3. ÕIGLANE JAAK
  4. PUNANE MADU
  5. TÄHIST JA TOLMUST
  6. HABEMEGA NALI
  7. TROTS
  8. 08. ÖÖ
  9. 09. ÖÖLIBLIKAS
  10. 10. HÜLJATU
  11. 11. POEG ON PÄTT

Line up

  • Mart Kalvet: vocals
  • Kaido ``Tsunami`` Tiits: guitar
  • Urmas Jõgi: guitar
  • Ott ``Otipowitch`` Oras: bass
  • Kristjan ``Christ`` Virma: keyboards
  • Aivar ``Aiku`` Leimann: drums

Voto medio utenti

A questo punto della storia credo sia necessario darvi delle spiegazioni. Partiamo dal principio: la Nailboard Records è una label, ma anche un magazine musicale Estone, ed anche una sorta di megastore per il merchandising, ovviamente produce bands Heavy Metal Estoni, come nel caso dei Goresoerd, dei Nitrous e ovviamente di questi Taak sotto esame. La cose che li accomuna tutti non è soltanto la stessa etichetta, ma anche il fatto che membri di questi gruppi militano più o meno in tutte le formazioni che stanno debuttando in questo periodo sotto questa casa discografica. Una loggia massonica a tutti gli effetti mi verrebbe da dire, ma il comune denominatore credo sia però purtroppo l'incapacità di mettere sul mercato dei prodotti competitivi e personali. Le sta provando tutte la Nailboard Records, dal Grindcore, al Thrash Metal e con questo (impronunciabile) Koerapööriöö, debutto dei Taak, anche con il Doom Metal, e con risultati facilmente prevedibili a questo punto. La band sceglie una via tortuosa e difficile, i testi in lingua madre, ed essendo abituati a tutti i gruppi scandinavi non dovrebbe essere un problema, ma fidatevi se vi dico che l'Estone è proprio stonato, non regge e risulta sempre fuori posto e forzato. Per dirla tutta qui di Doom Metal non ne è presente poi molto, si va bene qualche riffs lento, ma generalmente i tempi e le strutture dei brani non sono così mortiferi come nelle intenzioni, o meglio in quello che i Taak vorrebbero farci credere. E' una fatica mortale arrivare alla fine del disco, le melodie sono spente e noiose, e gli arrangiamenti scarni e infantili, non c'è un momento che attiri l'attenzioni e distolga l'ascoltatore dal torpore. Se siete amanti del Doom Metal (ma quello vero) è meglio che stiate lontani dai Taak e dalle loro produzioni, peccato.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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