Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2007
Durata:20 min.

Tracklist

  1. INTRODUCING THE CATACLYSM
  2. SUFFOCATING IN A CAGE
  3. SACRIFICE FOR REDEMPTION
  4. SOLITUDE CRUCIFIXION
  5. THE HUMAN FRAILITY UNDER A NATURAL STRANGULATION

Line up

  • Antomega: vocals
  • Pelle: drums
  • Losk: guitar
  • Pippo: guitar
  • Giubbino: bass

Voto medio utenti

I The Juliet Massacre sono un’altra interessante band “underground” dedita a quell’incontro “incestuoso” tra sonorità estreme scandinave e ferocia HC, definito, senza gran fantasia peraltro, metal-core e che tanta fortuna e qualità ha trovato soprattutto di là dall’oceano.
Un genere in cui è abbastanza arduo essere originali, dal momento che è basato, per definizione, in maniera fondamentale su stilemi fortemente codificati (nonché assai frequentati!) e nel quale l’unica soluzione, per apparire “credibili”, è quella di saperlo interpretare con naturalezza ed intensità, sopperendo in questo modo al difficile affrancamento da una certa omologazione.
Nel caso specifico i nostri scelgono di far pendere la bilancia verso il lato death/black, dimostrando di apprezzare maggiormente At The Gates, Cradle Of Filth, The Haunted e In Flames, che non Hatebreed e Cro-Mags, avvicinandosi, per stile e scelte espressive ai campioni statunitensi The Black Dahlia Murder, così abili in questo particolare orientamento artistico.
Growling gutturale e screaming ferino, chitarre compresse, violenza e tiro frontale, ma anche una sottile e fugace vena melodica che subdolamente s’insinua tra le pieghe di tanta brutalità, non fanno difetto ai The Juliet Massacre, piuttosto affiatati nella loro esibizione e pure discretamente capaci nella scrittura dei loro pezzi, che hanno tutte le carte in regola per accattivarsi gli apprezzamenti degli estimatori del settore, i quali non potranno che riconoscere il quintetto di Vasto come un degno rappresentante di questa scena non esattamente “dinamica” nelle sue manifestazioni.
In tale situazione, “Sacrifice for redemption” e “Solitude crucifixion” sono sicuramente brani piuttosto buoni (anche per alcune piccole stimolanti “variazioni sul tema”, che potrebbero, se adeguatamente sviluppate, diventare un elemento di distinzione), ma la mia preferita rimane “The human fraility under a natural strangulation”, forse più canonica e tuttavia parecchio coinvolgente.
Nitida, potente ed equilibrata la registrazione, realizzata con cognizione specifica agli Hombre Lobo Studios di Roma.
Contatti: E-mail: thejulietmassacre@email.it
Web Site: http://www.myspace.com/thejulietmassacre
Recensione a cura di Marco Aimasso

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