Nella girandola di band che in questi ultimi anni sono risorte dopo anni di oblio, i canadesi
Gorguts meritano una menzione particolare in quanto protagonisti indiscussi dell'ala più tecnica del death metal già dall'inizio degli anni 90. In attesa di novità da parte di Luc Lemay e compagni, è giusto e doveroso dare una rispolverata ai dischi che ventanni fa li consacrarono presso il pubblico ma che purtroppo (o per fortuna, dipende dai punti di vista) sono valsi loro poco più della nomea di band di culto. Il primo sforzo in studio dei Gorguts porta il titolo
"Considered Dead" ed esce nel 1991, segnalandosi fin da subito per l'attitudine squisitamente death metal unita ad una tecnica sopraffina che consente alla band di imbastire dei pezzi dal songwriting ricercato ma al contempo mantenendo intonsa la furia primigenia del genere. Dopo la sublime intro "...And Then Comes Lividity", il gruppo ci da in pasto brani killer come la stupenda "Disincarnated", "Rottenatomy" introdotta da un giro di basso da brividi, "Bodily Corrupted", la title track o "Stiff And Cold", dove la voce di Lemay cupa e profonda, probabilmente uscita dagli oscuri cunicoli della cripta rappresentata sulla stupenda copertina, si impone. Il disco può inoltre vantare le guest appeareances di altri due grandi nomi del panorama death americano come
Chris Barnes (backing vocals su "Bodily Corrupted") e
James Murphy, che mette le proprie sei corde a disposizione dei Gorguts per un assolo su "Inoculated Life", oltre alla prestigiosa presenza del produttore
Scott Burns dietro al mixer.
Il momento d'oro della band proseguirà con il successivo "The Erosion Of Sanity", mentre a partire dal suo successore "Obscura" la vena tecnica prenderà il sopravvento sul resto, non riscuotendo grande successo tra il pubblico e portando i Gorguts allo scioglimento nel 2005, salvo ritornare nel 2009 con l'annuncio della reunion.
Confidando in una tardiva rivalutazione del combo canadese, ci permettiamo di tessere nuovamente le lodi di questo disco che purtroppo spesso non viene ricordato come dovrebbe, consigliando fortemente a chiunque si professi un deathster l'acquisto ad occhi chiusi di "Considered Dead".
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