Bisogna dire che la mossa dei portoghesi Moonspell di registrare da capo tutto il materiale precedente allo straordinario disco di debutto “Wolfheart” è interessante da molti punti di vista.
Da tempo questo materiale risulta introvabile, inoltre da qualche anno la band di Fernando Ribeiro sta insistendo su un sound particolarmente estremo e compatto, che molto sa di ritorno alle origini, specialmente se si considera la seconda parte di questo lavoro, quella che contiene tracce precedentemente uscite solo su demotape e quindi mai pubblicate ufficialmente.
Un prodotto che va ad arricchire la già numerosa discografia dei lusitani, e che si configura come un ponte ideale tra il passato e il futuro di un gruppo che, se pur lontano dalle geniali intuizioni degli anni dell’esordio, ha ancora molte cose da dire.
Possedendo la versione originale del mitico mini cd “Under the moonspell” (che occupa le prime cinque tracce di questo dischetto), devo confessare che, nonostante questa riregistrazione suoni immensamente meglio di tredici anni fa, parte della magia originale è andata persa per strada.
Forse sono io che, rileggendo a posteriori il cammino del gruppo, trovo un po’ freddine certe interpretazioni. Fatto sta che allora c’era una rabbia, una freschezza e una poesia che possono essere state date solo dalle particolari circostanze nelle quali quel prodotto è stato partorito.
La seconda parte di “Under Satanae” è quella più interessante per i fan, ma anche quella meno valida artisticamente: contiene le tre canzoni che andavano a comporre il demotape “Anno Satanae” (uscito nel 1993) e la song “Serpent angel”, composta l’anno prima, quando ancora il gruppo si chiamava Morbid God. Sono episodi molto tirati ed estremi, a volte anche lunghi ed elaborati, ma che ancora dimostrano una certa sbrigatività ed inesperienza, che andrà completamente perduta al momento di registrare il sopraccitato mini cd.
In definitiva, un ottimo prodotto, ben realizzato e piacevolissimo da ascoltare, indicato però solo per coloro che conoscessero già piuttosto bene i Moonspell. Per tutti gli altri l’acquisto è obbligato, ma solo dopo avere recuperato dischi indispensabili come “Wolfheart” e “Irreligious”!
E adesso stiamo a vedere che cosa ci porterà il prossimo album…