Sugli Anata devo dire che mi sono ricreduto ascolto dopo ascolto. Mentre inizialmente mi avevano lasciato parecchio perplesso con il loro sound complesso ma che inizialmente trovavo assai dispersivo e talvolta pure sconclusionato. Certo la violenza e la grinta con la quale i nostri quattro svedesi, arrivati al loro secondo lavoro sempre targato Season of Mist, mi aveva subito colpito favorevolmente, ma a parte questo i loro dieci pezzi contenuti in questo "Dreams of Death and Dismay" non mi avevano lasciato null'altro. E invece, mano a mano che mi immergevo nel loro mondo formato da cambi di tempo, riffs ora ispirati ai Morbid Angel, ora ai vecchi Dark Tranquillity, ora ai Cannibal Corpse, ora ai Carcass (e chi piu' ne ha ce ne metta), scoprivo particolari sempre nuovi, passaggi nascosti da una produzione potente ma piuttosto sporca, break furiosi intervallati da mid tempo ariosi, sui quali la "dolce" ugola di Fredrik Shalin di muoveva a suo agio, spadroneggiando lungo tutti i 46 minuti del disco. Rimane comunque da segnalare qualche pecca, soprattuto per quello che riguarda il lavoro di Petersson alla batteria, che trovo abbastanza spesso impreciso e poco convincente, e per una certe carenze ancora da limare nelle strutture dei pezzi, che certe volte paradossalmente fanno fatica a distinguersi l'uno dall'altro, forse proprio per il considerevole numero di riffs composti dal gruppo ed inseriti in ogni song. Nonostante non siano troppo originali nella loro proposta musicale, sono convinto che dando un po' di tempo agli Anata potremo ritrovarli sicuramente nel Gotha del death metal scandinavo. Da ascoltare.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?