Mediocre secondo album per i finlandesi Sinamore, band dedita ad un Gothic Metal - o Rock, forse meglio dire - dai contorni abbastanza "suicide", ovvero figlio del sound dei defunti Sentenced. 'Seven Sins A Second', oltre che a strizzare l'occhio, come detto, ai passati Sentenced (ma anche agli Entwine, per dirla come si deve), risulta anche ammiccante ad un altra band di assolutissimo rilievo e spessore, ovvero gli inglesi Paradise Lost. Il risultato? Un album che sa di sentito e risentito, senza uno spunto che possa individuare una certa personalità o una idea che possa eccitare l'ascoltatore.
Un band come tante...e se questo status lo si inserisce all'interno della scena Gothic Metal, inflazionatissima da anni ma mai (fortunatamente) vicina al collasso, beh, allora il senso di piattezza aumenta esponenzialmente. Troppo duro? Non so, non penso...realista, forse.
E con questo 'Seven Sins A Second', aumenta lo zoccolo duro delle bands alla base della piramide del Gothic Metal... un enorme concentrato di uniformità grigia ed omogenea, proprio come il cemento armato.
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