Copertina 7,5

Info

Genere:Guitar Hero
Anno di uscita:2007
Durata:41 min.
Etichetta:Sleaszy Rider Record

Tracklist

  1. CHILD OF SCOTLAND
  2. SUCH AND SUCH
  3. RAPID EYE MOVEMENT
  4. SOLITUDE
  5. SEVEN COURSES
  6. SALVATION
  7. NUMBER ONE
  8. NIGHT OF THE DEAD
  9. HYPERPYREXIA
  10. GO EAST

Line up

  • Theodore Ziras: guitars
  • Derek Sherinian: keyboards
  • Manos Markoupols: bass
  • Brian Tichy: drums

Voto medio utenti

Terzo album solista dell’ellenico Theodore Ziras che dopo due anni dall’uscita dell’ottimo Euroforce si ripropone con "Hyperpyrexia", un cd strumentale che vede la partecipazione di un cast di prim’ordine come il tasterista Derek Sherinian, il batterista Brian Tichy (Zakk Wylde, Ozzy, Foreigner, Billy Idol) e il bassista Manos Markpoulos. E’ un lavoro dove viene messa in campo tutta l’eccellente tecnica con un utilizzo versatile di una sei corde in grado di offrire un sound progressive- heavy metal con sfumature neoclassiche.
Il motivo d’apertura "Child of Scotland" è molto easy listening e ci permette di assaporare un’ottima amalgama compositiva come anche la successiva "Such and Such" tributo al guitar hero Joe Satriani di "Surfing with the Alien", ritmo incalzante e passaggi precisissimi. La neoclassica "Rapid Eye Movement" ha nella velocità di esecuzione la sua particolarità (metronomo a 280!!), toni leggermente dimessi nella seguente "Solitude", dove le geometrie musicali di Ziras volteggiamo con abilità tracciando sonorità accattivanti. Con "Seven Course" suonata in 7/8, qualche accostamento a Yngwie è inevitabile, un bel motivo ricco con suoni ben distribuiti e delineati come la hit song "Salvation" suonata divinamente e dove nonostante un’apparente semplicità d’ascolto è inframmezzata da tecniche esecutive di prim’ordine con stacchi precisi d’effetto. Riff alla Metallica in "Night of the Dead", motivo Heavy Metal con un duetto chitarra tastiere molto efficace e ben congeniato come anche la title-track "Hyperpyrexia" (febbre alta) dove l’abilità sulla sei corde evidenzia l’enorme potenzialità mettendo in campo energia allo stato puro e attingendo dalla compattezza dei suoni in stile Petrucci. "Go East" motivo dalle melodie esotiche chiude il lavoro di Ziras che ci regala l’ennesima prova di grande velocità componente quest’ultima mai tralasciata ma in grado di avvolgere l’ascoltatore senza mai pesare.
Il lavoro è sicuramente ambizioso e autocelebrativo ma non per questo "Hyperpyrexia" non è da ritenersi un’ottima realizzazione con una distribuzione dei ruoli azzeccata, un’ottima registrazione e suoni in grado di impattare positivamente con le aspettative degli amanti del genere.
Recensione a cura di Carmelo 'Lino’64' Nazzaro

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