Magica – Hereafter

Benchè “Hereafter” sia già il terzo lavoro dei Magica, questa è la prima volta che la band rumena è ospite delle pagine di EUTK, ed è con grande piacere che do alla band di Bogdan Costea il benvenuto sulle pagine della nostra gloriosa webzine.
La storia dei Magica inizia dove finisce quella degli Interitus Dei, gruppo rumeno attivo nella scorsa decade nel quale militavano lo stesso Costea, la cantante Ana Mladinovici ed il batterista Cristi Barla. Nel Febbraio del 2002 gli Ineritus Dei si sciolgono e nascono i Magica, con il bassista Valentin Zechiu ed il tastierista Viorel Raileanu a completare la line-up. Le prime registrazioni della nuova band suscistano immediatamente le attenzioni dell'intera scena Metal rumena, ma non permettono ai Magica di trovare un'etichetta in grado di garantire una buona visibilità. Ciònonostante i Magica riescono a pubblicare due album (“The Scroll of Stone” e “Lightseeker”), ma è soltanto col terzo disco che la band rumena riesce a trovare un accordo con la AFM Records, che si garantisce l'esclusiva mondiale sui dischi dei Magica.
Com'è lecito aspettarsi da una band che arriva al terzo disco e che ha anche già fatto una buona esperienza dal vivo (di spalla a Vanden Plas, After Forever e Apocalyptica), i sei musicisti rumeni dimostrano in “Hereafter” una discreta padronanza strumentale e un buon gusto melodico, qualità che sopperiscono parzialmente alla generale assenza di originalità che caratterizza le undici canzoni del disco. Un Power Metal estremamente canonico che mette in evidenza le buoni doti vocali di Ana Mladinovici, giocando sull'immediatezza e sull'orecchiabilità dei brani, che l'ascoltatore si ritrova a canticchiare già dopo pochi ascolti. La componente sinfonica è presente in maniera marcata ma non è mai esagerata né invadente, permettendo ai Magica di beneficiare di un sound estremamente pulito, caratteristica che specialmente dal vivo potrebbe rivelarsi particolarmente apprezzabile.
Il disco contiene qualche brano di primissima qualità (“Turn to Stone”, “No Matter What”, “Weight of the World”), diversi episodi positivi e qualche passaggio a vuoto (come “Energy for the Gods”, nel quale fa la sua comparsa un cantato maschile del quale non si sentiva assolutamente la mancanza). Per adesso può bastare così, ma in futuro i Magica dovranno tirar fuori qualcosa di molto più personale per non annegare in un mercato già saturo di prodotti di questo tipo.