Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:61 min.
Etichetta:Gan-Shin

Tracklist

  1. DAMNED
  2. TRICKSTER
  3. MIRROR
  4. SIXTY NINE
  5. KOGOERU YORU NI SAITA HANA
  6. SCREEN
  7. LOST SCENE
  8. HOLLOW
  9. CLOSER TO IDEAL
  10. ANGELDUST
  11. SQUALL
  12. KALEIDOSCOPE
  13. DESERT

Line up

  • Hizumi: vocals
  • Karyu: guitar
  • Zero: bass
  • Tsukasa: drums

Voto medio utenti

Tamarrissimi e dal look inguardabile, questi quattro nipponici sono tanto famosi in patria quanto sconosciuti nel vecchio continente. E' dunque necessaria una presentazione per questo gruppo che pur essendo attivo dal 1999 giunge con questo Mirror solo al secondo album avendo però all'attivo ben 5 EP, 6 single e 4 DVD. Dediti musicalmente a un industrial commerciale, i D'espairsRay ricadono in quello che in Giappone è conosciuto come il visual kei. I gruppi appartenenti a questo genere si distinguono dagli altri non tanto per la loro proposta musicale quanto per il loro abbigliamento vistosissimo ed eccentrico, riminescenza del Glam anni '80 evoluto con le mode del momento. Si pensi agli X Japan, che sono poi quelli che hanno portato il genere alla ribalta. Insomma visual kei sta a viking come inguardabilità del vestiario sta a testi inneggianti a Odino. Logico allora che aprendo il libretto e guardando le foto si tema il peggio vedendo il fantasma dei Tokio Hotel incombere. Ma per fortuna la musica di questo progesteronificio dagli occhi a mandorla si rivela di tutt'altra caratura, sempre ruffianissima e certo non innovativa, ma molto gustosa e credibile.
Dunque un industrial dalle tinte ruffiane e commerciali ma non solo. E' difficile catalogarli a dire il vero, specie per via del meltin pot di influenze fatte convergere, varie ma comunque appartenenti alla simpatica famiglia del "quel che va per la maggiore". Si ha cosi un album che vede convivere anche punk ed emo con quel retrogusto di sigla di cartone animato dato dalla lingua. In effetti non ho ancora capito se è proprio il giapponese che suona cosi o se i gruppi giapponesi si portano dietro un bagaglio di soluzioni note solo a loro per quel che riguarda le linee vocali. Mah. Comunque il risultato è nonostante questo omogeneo e d'impatto. Ne è buona dimostrazione l'opener, costruita sapiente tra melodie oscure e squarci melodici come l'ottimo ritornello. Ma tutta la prima metà del disco si mantiene su livelli molto alti e le canzoni si piantano in testa facilmente. Anche le linee vocali, nonostante l'ovvio ostacolo della lingua, restano impresse, tanto che dopo un paio di ascolti ci si ritrova a canticchiare un improbabile fritto misto di sillabe sparate a casaccio. C'è pure spazio per un plagio stilistico di Marilyn Manson (Sixty Nine) cantato meglio. Si perchè uno dei punti di forza di questo gruppo è proprio il singer Hizumi: voce clean, voce aggressiva, voce growl, falsetto che ti fa esclamare "toh canta pure una ragazza su sto ciddì!"... nulla lo spaventa e riesce in tutto molto molto bene.
Ma è ora di venire ai lati negativi, perchè ce ne sono eccome. Prima di tutto il calo di qualità dopo la quinta traccia, spezzato solo da Closer To Ideal e Squall. Inutile riempire totalmente un disco se poi alcune tracce sono anonime o inferiori e non fanno altro che ridimensionare l'opinione sull'album. In secondo luogo mi pare che come tutti questi album difficilmente supererà la prova del tempo, proprio perchè fondato su melodie di troppo facile presa.
Comunque un disco non certo da buttare, anzi, ho sentito di molto peggio da nomi più noti americani o europei, ma non certo un capolavoro. Vedremo cosa ci riserveranno per il futuro, ora torno a canticchiare sillabe a caso.
Nota di colore: avete presente le bonus track giapponesi? Non so voi ma io le odio dal profondo del cuore e mi paiono un'ingiustizia. Beh sembra che qui ci si renda il favore, infatti la conclusiva Desert figura solo sull'edizione europea del disco. Una consolazione non magra ma anoressica direte voi... sono d'accordo, ma almeno se i giapponesi dovessero diventare miracolosamente maestri del metal gli rendiamo pan per focaccia. Tiè!
Recensione a cura di Massimiliano 'Maxowar' Barbieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.