Non posso certo dire che i sardi Ancient Skin rappresentino una sorpresa per me, visto l'ottimo giudizio che assegnai nel 2004 al primo demo "Dawn Of Night". I difetti che avevo evidenziato allora erano tutti riferiti alla scarsa produzione che non era stata in grado di evidenziare nella giusta maniera l'ottima prestazione della band. Questa volta, complice anche una maturazione dei quattro ragazzi, l'obiettivo di migliorarsi è stato raggiunto pienamente.
La registrazione finalmente si dimostra all'altezza della musica degli Ancient Skin: pulita e abbastanza potente, è perfetta per mettere in risalto i riff taglienti composti dalla chitarra di Hellyas e al contempo per non seppellire in sottofondo le disturbanti melodie create da Magdalene alle tastiere. Quello che si nota fin da subito è un abbandono dello stile Mayhem per abbracciare un sentiero più personale, sempre veloce e aggressivo ma senza rinunciare a parti più sinfoniche e atmosferiche. Il risultato è veramente degno di nota e supera addirittura quanto fatto di buono nel precedente demo. Highlight del lavoro sono sicuramente l'opener "In Principio" e l'ottima "Palingenesi", vero e proprio manifesto delle capacità della band di Oristano.
In definitiva non c'è molto da dire su questi quattro ragazzi: abili nel songwriting, capaci con gli strumenti (anche e soprattutto in sede live), ben oliati e affiatati. Anche la nuova immagine scelta dalla band, con un logo più a tema e un artwork decisamente misterioso contribuiscono ad aumentare il senso di professionalità dietro a "Nobis Quoque Peccatoribus". Sperano che il pubblico italico, notoriamente restio ad acclamare opere provenienti dalla propria terra, sia pronto a dedicare il giusto tributo a una band finalmente pronta a uscire dall'anonimato.
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