Torna una delle band più sfigate dell'universo, ovvero i teutonici thrashers Paradox che, dopo ben 8 anni dall'ultimo "Collision Course", tornano in campo grazie all'interesse della AFM Records che li rimette in pista dopo disgrazie, anche molto serie, per le quali ovviamente tutta EUTK.net fa i migliori auguri ai componenti della band.
Pensando alla musica, ovviamente ci troviamo di fronte ad un thrash di tipologia statunitense ottimamente suonato e miscelato con le influenze del power, sia americano (in larga presenza) che europeo (soprattutto dei primi Rage), con il leader Charly Steinhauer che offre una prestazione vocale finalmente distante dalla nuova moda del thrash urlato e becero, riportando le vocals in un contesto pulito ed aggressivo, come il Bay Area Thrash insegna da decenni.
C'è da dire che, oltre alle disgrazie varie ed alla tempistica sbagliata, se i Paradox li conoscono in quattro persone, ci sarà un perchè: lungi da me l'idea di dire che la band sia scarsa, ma di certo un songwriting efficace ma che non fa certo urlare al miracolo unito all'architettura spesso complessa ed esigente dei brani dei Paradox, non ha permesso una diffusione di questa band come magari la qualità della musica proposta avrebbe meritato.
In effetti i Paradox mi ricordano in questo i Dark Angel di "Time Does Not Heal", un disco thrash che non è fatto per tirare giù i finestrini della macchina e spararsi 3 riffoni nelle orecchie a volume pazzesco, ma un album che a causa della sua complessità va ascoltato attentamente e più volte per essere apprezzato appieno e coglierne tutti i dettagli nascosti che, se manifestati, riescono davvero ad appassionare l'ascoltatore più nostalgico e romantico del genere, dato che allo stesso tempo le composizioni dei Paradox ci appaiono come inossidabili, true fino al midollo e decisamente ben congegnate, anche se a volte alcune soluzioni appaiono nettamente troppo cacofoniche ed arzigogolate, come nella cadenzata "Bridge to Silence", che eppure ascolto dopo ascolto si lascia apprezzare sempre di più.
In definitiva, una prova davvero impeccabile per una band che meriterebbe di più, ma che purtroppo si rivolge ad un tipo di audience ormai praticamente scomparso, in un'era tecnologica dove un disco dopo 3 giorni diventa già vecchio e c'è bisogno di scaricare quello successivo.
E questo davvero mal si confà alla musica cerebrale e seria dei Paradox, praticamente un "Super Quark" in mezzo al Grande Fratello e Amici di Maria De Filippi.
In bocca al lupo per tutto ragazzi.
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