Nati inizialmente come band strumentale (i Karnak, 2003) i liguri Cosmo Code prendono coscienza delle loro capacità dopo la vittoria al concorso "Imperia note giovani" (2004) e impiegano i due anni successivi nella realizzazione di questo demo, un mini concept ispirato all'epopea di Gilgamesh. Leader indiscusso nonchè membro fondatore è il chitarrista Bruno Di Giorgi (catanese, diplomato MCR, ha seguito seminari con Andrea Braido e Kiko Louriero), che incrocia magnificamente le tecniche di Petrucci, Romeo e Malmsteen, ma anche gli altri membri non gli sono da meno, in particolare il vocalist Daniele Baglietto (pulito e dotato di un perfetto inglese) e il tastierista Tomaso Delfino, abile a supportare le ritmiche di Di Giorgi in un demo registrato benissimo (Ithil World Studios, Imperia) che pur non nascondendo una marcata ispirazione a Dream Theater e Symphony X risulta molto riuscito nelle intricate strutture dei brani, nelle melodie sempre presenti e nel mai troppo abusato sfoggio di tecnica. I riffs di chitarra pulitissimi, cristallini ed iperveloci dettano ritmi potenti, i cori sono molto efficaci, così come i cambi repentini di atmosfera che si alternano nei 5 brani dalla durata medio-lunga e nell'immancabile strumentale "Hymn to Uruk", dall'incedere marziale e potente conclusa da un languido struggente guitar solo.
Da consigliare l'ascolto agli amanti del prog metal tradizionale che cercano tecnica, melodia e complessità.
Avanti così, ragazzi !!!!!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?