Dopo due anni di attesa dal predecessore "I", uscito nel 2006, esce finalmente senza tanta fantasia "II" ma se questa è mancata nel titolo, la creatività certo non manca nei solchi di questo bellissimo cd, dedito a sonorità doom metal, perlopiù vintage e settantiane e ben bilanciate ora sull'heavy piuttosto che sul rock e viceversa.
I concittadini di Burzum (infatti la band è di Bergen), con alle spalle esperienze ben più estreme come Mannsgard e Gorgoroth, confermano in toto le ottime qualità dimostrate all'esordio e proseguono, senza picchi o cadute la propria strada: l'apertura catchy ed energica di "Ascent to Decadence" apre il disco in maniera ottimale, seguita dall'altrettanto movimentata "Echoes Ring Forever", prima di piombare nel doom sabbathiano di "Star-Crossed", nell'ipnosi distorta e psichedelica di "Escape the Crimson Sun" ed ancora di nuovo nel doom metal di matrice più aggressiva di "Pyromancer".
Il disco continua così, sul gioco di questa alternanza, fino al termine (da segnalare la stupenda "Wicked Temptress" ed in generale l'ottima parte finale del disco che chiude in crescendo, compresa l'ottima suite finale "Monomania", oltre 10 minuti di divagazioni sulfuree in una marcia poetica e funerea), e si lascia decisamente apprezzare per la qualità espressa dalla band, sia in fase di songwriting, molto bilanciato e di valore per tutti i 50 minuti di durata del cd, sia in fatto di coesione ed affiatamento, chiaramente rilevabile da questo "II".
Menzione speciale per la produzione, davvero ben curata ed essenziale per affrontare questo trip, e per la voce di Olav, che senza dubbio rappresenta la marcia in più dei Sahg, alta, espressiva, personale e carismatica, che ci ricorda molto da vicino quella di Niklas Stalvind dei Wolf, ovviamente meno urlata e più modulata e recitata.
Veramente un ottimo lavoro che potrà interessare gli amanti del doom in toto, sia rock più orientato sugli anni '70 sia metal maggiormente incentrato sugli '80. Congratulazioni!