Una bella sorpresa in arrivo dalla Norvegia. Nessun vichingo satanista con l’ascia in mano, stavolta si tratta di un trio puro garage-rock’n’roll, semplice ed efficace come pochi.
Dal loro paesino sperduto tra i ghiacci i Camaros si sono inventati un sound metropolitano che non si vergogna di ispirarsi al rockblues d’annata, agli Stooges, all’hard settantiano, con un indole fiera e selvaggia che si trasforma in fresca personalità. La particolare struttura triangolare (due maschi ed una ragazza al basso) porterebbe subito a pensare ai Gorilla, con i quali esistono punti di contatto, ma rispetto ai fuzz-rockers inglesi qui mancano totalmente i rallentamenti doom e le dilatazioni psichedeliche. “Romantique” parte sparato come un proiettile ed arriva senza fiato alla conclusione, dopo una manciata di brevi canzoni che paiono piccole esplosioni di frenesia heavy-fuzz. Riffoni grossi e pesanti che mi ricordano il vecchio leone Nugent, linee di basso bluesy, batteria tribal-rock alla Keith Moon, un cantante che urla come un ossesso e tonnellate di ritmo ed energia. Serve altro?
Impossibile stare fermi ascoltando le micidiali “Cheesecake”,”Poon Tang”,”Babe, you got me down”, ma è impossibile resistere ad uno qualsiasi degli undici brani preso a caso, a meno di non avere seri problemi a tirare fuori l’anima rock che è in tutti noi.
In un paio d’occasioni salta fuori anche un armonica da bettola southern, ed allora vedrei bene i Camaros nel delta del Mississippi a battersi con i Five Horse Johnson a chi fa bruciare più amplificatori (o a chi si sbronza prima..). Stupefacente che i tre ragazzi vivano in quelle lande gelate e solitarie e siano ugualmente capaci di produrre musica bollente come lava nella migliore tradizione hard’n’roll, un inno alla passione e alla rudezza.
Peccato per la brutta idea del trito giochino di prolungare l’ultima song con un quarto d’ora di vuoto prima della ghost-track, il chè giustifica la differenza tra il tempo segnalato dal lettore (50 minuti circa) ed il tempo di musica reale, circa trenta. Perdonati perché sono giovani, sono bravi e se continuano su questa strada riusciranno a sciogliere gli iceberg che li circondano. Complimenti anche alla Black Balloon che dopo El Caco e We mette a segno un altro centro con i Camaros. Date fiducia a questo trio, non ve ne pentirete.
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