E' davvero difficile credere che questo “Flaws of Elation” sia solamente il disco di debutto per gli Ashent, perchè sia per la qualità della registrazione (effettuata agli eccellenti New Sin Studio con Luigi Stefanini), sia per la positivissima maturità compositiva dimostrata dai musicisti veneti, si ha l'impressione di avere a che fare con un gruppo di una certa esperienza.
E invece gli Ashent si sono formati soltanto nel 2001, su iniziativa dei fratelli Falanga, e dopo i classici anni di gavetta passati a consolidare la line-up del gruppo e a “farsi le ossa” dal vivo, è stato con un demo di pregevole fattura che gli Ashent sono stati capaci di attirare l'attenzione della Lucretia Records.
Gli Ashent propongono un Progressive Metal estremamente melodico e caratterizzato da una notevole quantità di energia, e la presenza di un cantante madrelingua come Steve Braun da' una forte credibilità alla proposta musicale della band, un aspetto che spesso è colpevolmente trascurato dalla maggior parte dei gruppi del nostro paese, normalmente alle prese con un inglese tutt'altro che privo di difetti.
“Flaws of Elation” può contare su di un sound estremamente omogeneo e ficcante, e se da una parte questo aspetto può rivelarsi positivo durante i primi ascolti del disco, ciò si rivela un limite non trascurabile sulla fruibilità a lungo termine dell'album: dopo un po' di tempo ci si rende conto che i dieci brani sono tecnicamente ineccepibili, ma faticano a restare impressi nella mente dell'ascoltatore. E' probabilmente questo il difetto maggiore di questo album, che ci consegna comunque un gruppo dalle ottime capacità che sarà sicuramente capace di farsi notare nei prossimi anni.
Le qualità ci sono tutte, manca solo un po' di originalità!