I Delight sono una gothic metal band proveniente da una piccola città polacca, Skawina, i quali devono in parte la loro fortuna ad un concorso, tenutosi nel 2005 in Germania nel quale il gruppo si è aggiudicato il titolo di "miglior band internazionale senza etichetta" che prevedeva un ghiotto contratto con la Roadrunner Records (i Delight sono stati la prima band polacca a finire sotto le insegne della suddetta Roadrunner) e in seguito al quale la band ha supportato i Soulfly nel loro live a Varsavia (bizzarro accostamento) e preso parte al Metal Hammer Festival insieme a band quali Korn, Opeth e Lacuna Coil.
Una volta conquistata una così ben promettente posizione di certo avranno goduto di un clima abbastanza rilassato per poter registrare questo "
Breaking Ground", coadiuvati dall'esperienza di Rhys Fulber (famoso per aver lavorato anche con i Fear Factory e i Paradise Lost), o almeno questa è la sensazione che si ha ascoltando l'album.
Infatti nonostante i nostri non siano dei maestri di originalità e ricalchino gli stilemi di band quali Tristania, Sirenia, After Forever, Nightwish e per certi versi i Lacuna Coil (sebbene ognuno di questi gruppi abbia poi delle caratteristiche che li rendono unici di volta in volta nel loro genere, ora per degli arrangiamenti sinfonici, ora per dei passaggi lirici, ora per l'estrema dolcezza della voce femminile in contrasto con uno sfondo ben più aggressivo e graffiante) riescono più o meno bene sia a livello compositivo che esecutivo per tutti i 44 minuti della durata del disco, speziando il tutto con inserti di synth che si rivelano in questo caso molto efficaci si legano bene alla voce melodica sottolineata dalle tastiere.
Il pezzo apripista è "Divided" i cui punti forti sono indubbiamente una grande immediatezza che ci presenta subito una cantante, Paulina Maslanka, perfettamente a suo agio nel ruolo di front-woman, come dimostra anche nel video contenuto nel cd, e il fatto che il pezzo parte direttamente con due versi del ritornello, espediente che lo rende piuttosto vivace. Il riffing è pulito, semplice e diretto e fa di "Divided" il singolo perfetto dell'album.
Non si può negare che i Delight abbiano colto appieno la formula del motivo catchy e che la dispensino a dovere pur di raggiungere più orecchie possibili, basti ascoltare il ritornello di un pezzo come "In Too Deep", ma a lungo andare si inizia ad avere la sensazione di già sentito, cosa piuttosto facile facendo riferimento ai gruppi sopra citati (ma anche a molti altri cloni e sottocloni presenti nel favoloso mondo del gothic metal) e purtroppo si rischia di vedere svanire quella temporanea e fittizia sensazione di freschezza di cui si parlava pocanzi.
Non c'è nulla che non vada bene in questo prodotto se ciò che cercate sono atmosfere ovattate e arpeggi acustici morbidi e avvolgenti che si fondono con la voce come in "Emotune", troverete anche questo nel sound dei Delight, un sottofondo perfetto per incorniciare una notte su un pontile in cui la luna si specchia nel mare, ma se quanto vi ho appena descritto non vi alletta per niente allora ci sono molte possibilità che "Breaking Ground" vi lasci indifferenti, visto che i momenti ultramelodici tornano a più riprese.
Un accenno di cattiveria fa capolino in "All alone", un inizio con il basso come protagonista che rende il pezzo oscuro e incessante e la voce che si fa leggermente più irrequieta, ma nella successiva ballata, "Your Name", la malinconia torna ad essere la protagonista assoluta.
Di sicuro la tracklist è stata studiata per ottenere un effetto altalenante nei ritmi e cercare di tenere viva l'attenzione ma evidentemente quello che manca è un tocco di personalità in più che non guasterebbe nelle future releases.
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