Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:70 min.
Etichetta:Trisol Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OPHELIAC
  2. SWALLOW
  3. LIAR
  4. THE ART OF SUICIDE
  5. I WANT MY INNOCENCE BACK
  6. MISERY LOVES COMPANY
  7. GOD HELP ME
  8. SHALOTT
  9. GOTHIC LOLITA
  10. DEAD IS THE NEW ALIVE
  11. I KNOW WHERE YOU SLEEP
  12. LET THE RECORD SHOW
  13. DEAD IS THE NEW ALIVE (MANIPULATORMIX BY DOPE STARS INC.)
  14. LIAR (MURDERMIX BY BRENDON SMALL)

Line up

  • Emilie Autumn: vocals, synth, violin, piano

Voto medio utenti

Che grande album questo 'Opheliac'. Che grande artista questa Emilie Autumn...perchè proprio di artista si tratta.
Lasciatemi spendere due parole su Emilie. Sin da piccolina, questa poco meno che trentenne americana ha imbracciato il violino per condurre studi classici, con particolar inclinazione sullo stile barocco e medievale, fino a che la propria anima Rock non le ha preso il sopravvento al momento di partire in tour con Courtney Love e partecipare all'album solista della stessa Courtney e di Billy Corgan (Smashing Pumpkins).
Emilie è senz'altro una figura eclettica, ricca di personalità e di fascino, e che riesce a trasmettere in musica queste tre importanti virtù.
'Ophealic' è un concentrato di canzoni dalla grande caratura, in cui tutte le sfaccettature di Emilie vengono alla luce: beat synth pop, atmosfere calde e soffuse che duellano con urla isteriche e ruggiti distorti, violini che inseguono elementi elettronici, inserti rumoristici che in perfetta armonia giocano con elementi barocchi, tanta melodia ed atmosfera electro ‘80, una buona dose di atteggiamento Punk ed una teatralità mai banale e non fine a se stessa.
Come detto, tanti sono gli spunti interessanti di questo bellissimo platter, inclusa la curiosa definizione che Emilie attribuisce alla propria musica, ovvero 'Victoriandustrial', perfetta per indicare due opposti musicali che trovano casa su questo cd, l’intelligente uso del violino, sempre presente nelle songs e la produzione che certamente aiuta la Gothic Lolita (tanto per citare una canzone presente nel dischetto) nella creazione dell'ibrido Industrial Vittoriano.
Nel sound di 'Opheliac' si può ritrovare il genoma di artiste storiche del calibro di Diamanda Galas, Siouxsie And The Banshees o Tori Amos (ascoltate 'Shalot' e capirete), ma anche accostamenti alle più recenti Miss Kittie o Diva Destruction (pur essendone un gradino sopra) ma anche tanta originalità nel mood, ma soprattutto nella visione globale.
Un album grandioso, da avere e consumare canzone dopo canzone, in cui nulla è banale. Unica piccola critica: la durata di ogni song risulta un poco troppo lunga... con una più accurata scelta sul minutaggio, questo album avrebbe potuto essere ancora più grandioso.
Puro genio e sregolatezza.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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