Nati più di trent'anni or sono come progetto parallelo di Harry Conklin dei Jag Panzer, i Satan's Host seppero sfornare un album di power US dal taglio oscuro quale "Metal From Hell", prima di sciogliersi nel 1988. Si riformano nei '90s, senza Harry alla voce e con un taglio decisamente più Venom-iano, in cui fa capolino un primordiale Heavy/Black Metal d'altri tempi.
Proprio su queste coordinate si muove "Burning the Born Again…(A New Philosophy)", album in realtà pubblicato nel 2004 e ristampato ora dalla Muribund Records spacciandolo come un cult di quelli da avere assolutamente. Doveroso precisare che così non è.
I Satan's Host di "Metal From Hell" sono una band morta, sepolta e completamente diversa da questa. Gli attuali Satan's Host ne mantengono solo il nome, ma fanno dell'heavy/black passabile e possono essere tranquillamente fagocitati dal dimenticatoio.
"Burning the Born Again…(A New Philosophy)" è prodotto male, ha una batteria vergognosamente finta (almeno spero.. perchè dei suoni tanto osceni nel 2004 è difficile ottenerli) e non ha proprio pezzi vincenti.
La commistione tra il sound oscuro dei primi Venom e qualche incursione sporadica nei blast, pur mantenendo un approccio ed un riffing tipicamente heavy, non basta per rendere meritevole di acquisto un album assolutamente banale e insipido.
E' un disco evitabile, e se proprio siete curiosi su questa band dimenticata dal tempo, andate indietro fino al 1986 e a "Metal From Hell", ma per carità lasciate stare quel che è venuto dopo.
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