Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:44 min.
Etichetta:Relapse Records
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. BOARD UP THE HOUSE
  2. ENDLESS TEETH
  3. THINGS DON'T LOOK GOOD
  4. RECURSION
  5. I WON'T COME BACK ALIVE
  6. CITY ON A HILL
  7. THE WHIPS
  8. BLOW BACK
  9. COLONY COLLAPSE
  10. THE FEAST
  11. ERGOT (RELIEF)

Line up

  • Mookie Singerman: vocals & keyboards
  • Hamilton jordan: guitars & drum programming
  • Michael Sochynsky: keyboards & drum programming

Voto medio utenti

I Genghis Tron sono oramai sulla bocca di quasi tutti gli amanti del metal estremo “intelligente”, di quello che la Relapse amava dispensarci (uso l’imperfetto perché è un bel po’ che non sento niente di eclatante da loro) qualche anno fa, al punto che se non li conosci ti vedi guardare di traverso come fossi un alieno.
Premesso che sono altri i dischi marchiati Relapse per i quali vale la pena di gridare al miracolo (penso ai lavori di Ichiro Tsuji), bisogna dire che questo “Board Up The House” è davvero un bel dischetto, che si lascia ascoltare volentieri, smorzando gli eccessi di certi stacchi grind con l’elettronica, ora più progressiva, ora più melodica. Ciò che mi preme sottolineare però è che la bontà di questo disco è intrinseca, non dipende assolutamente dalla (presunta) rivoluzionarietà della commistione tra generi, sui quali spesso si fa confusione, citando tutto quello che c’è in mezzo tra un blast beat e la pianola bontempi, per dire una banalità, e cioè che qui siamo di fronte ad una band che ha trovato il perfetto bilanciamento tra elettronica tout court, che sia industrial, power noise, ebm o techno, ed il grindcore, riuscendo al contempo a rendere la propria proposta variegata e ricca di moods diversi.
Il risultato finale è sicuramente buono, ma non eccellente, forse perché da una parte avrei preferito, almeno personalmente, una dose di violenza e brutalità supplementare, e dall’altra il bilanciamento di cui sopra non significa ottimizzazione del songwriting, in quanto spesso nella song le suite elettroniche sono spesso alternate, non miscelate, agli stacchi più furiosi.
Si ha spesso la sensazione di voler dire troppe cose in una stessa canzone, cercando la prolissità invece della sintesi.
Al di là di questi appunti però la band merita, quindi fatevi sotto.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.