Se vi dicessi death metal e Olanda a chi pensereste? Quasi sicuramente molti di voi mi risponderebbero "Pestilence", o al massimo i più oltranzisti mi direbbero "Asphyx". Beh, in entrambi i casi prendereste una cantonata, perchè in questo caso la soluzione dell'indovinello sarebbe "Toxocara". E' infatti del nuovo lavoro della band (secondo, per la precisione) che vi parlerò in questa occasione.
Come avrete capito, questo disco dal titolo "The Great Rebellious" affonda le proprie radici nel death metal più ignorante e cattivo, traendo ispirazione da chi il genere l'ha praticamente inventato e portato ai massimi livelli. In particolare si coglie con facilità l'influenza del death di matrice americana, nonostante si tratti di una band europea; in poche parole i Toxocara si rifanno a gruppi quali Deicide, Malevolent Creation e via discorrendo, proponendo un death metal certamente diretto e senza fronzoli, scevro da ogni tipo di modernismo come inserti core, riff derivati dagli At The Gates e amenità del genere che fin troppo spesso ci vengono propinate da band che si affacciano solo recentemente al vasto ed affollato panorama musicale dei nostri tempi. Insomma, death metal vecchio stampo, senza concessioni a trend di qualsiasi tipo! I pezzi ad ogni modo si presentano meno semplici di quanto si possa pensare, pur rimanendo quasi sempre all'interno di un 4/4 che se vogliamo è forse pure derivativo, ma in questi ambiti è anche il tempo che molto spesso riesce a dare i risultati migliori: il lavoro delle due chitarre è vario e dinamico, proponendo riff in linea con lo stile a cui i Toxocara si rifanno, ma che riescono ad essere soddisfacenti senza essere innovativi a tutti i costi. A tale proposito mi pare giusto segnalare gli episodi migliori di "The Great Rebellious", che riesce ad esprimere al meglio la concezione di death metal della band con pezzi come l'opener "Godking", ma anche nelle successive "Wake Of Controversy", "U-48, Dive Of Death" e nella conclusiva "Maenadic Mausoleum". Eccellente il lavoro alle pelli di Michiel Van Der Plicht (già nei più famosi Prostitute Desfigurement), così come la prova al microfono di Kevin Quilligan, evidentemente cresciuto a pane e growl, molto possente e cavernoso come il genere richiede.
In soldoni "The Great Rebellious" non è certo un capolavoro nel suo genere, ma di certo siamo di fronte ad un album valido che può fare al caso di chi ama questo tipo di death metal. Certo, il confronto con il nuovo EP dei Bloodbath (tanto per citare un'uscita simile rilasciata di recente) non è esattamente alla portata dei Toxocara, che comunque con il tempo e con un po' di perseveranza potranno togliersi qualche bello sfizio, considerando anche le qualità espresse in questo disco.
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