Quando un album contiene 9 tracks, ognuna delle quali di una durata mai inferiore ai 6 minuti, potete immaginare che il compito del recensore diventa davvero una mission impossibile. Questo “Burden of ballast”, debut album della formazione svedese dei Come sleep non è in effetti uno di quei dischi che ti metti ad ascoltare distrattamente, sullo sfondo, mentre leggi o sei impegnato nelle “faccende di casa”.
Personalmente ho dovuto perseverare nell’ascolto per più di un mese e soltanto dopo questo lungo lasso di tempo sono riuscito a cogliere nella sua completezza tutte le sfumature di questo complesso progetto.
I sinistri riffoni dell’introduttiva Be the end rappresentano il migliore biglietto da visita per il combo svedese il quale, combinando elementi di Doom, Sludge e Stoner rock, si muove con maestria dentro le cupe atmosfere di band come Tool, Mastodon e Opeth con contaminazioni prog in stile Boil.
Come gran parte degli album “sludge” però “The burden of ballast”, sebbene impeccabile dal punto di vista dell’accuratezza tecnica, mostra più di qualche crepa dal punto di vista della creatività e della originalità della proposta.
Nulla da dire sulla potenza dei riff o sull’effetto “ipnotico” dell’ottimo drumming ma l’impressione generale offertaci dal disco è che ogni pezzo sia la copia sbiadita di quello precedente, con la noia che proporzionalmente aumenta al procedere del disco.
Non mancano episodi felici come Crave Change, His Beast Is Done, To This Day, Not A Sound e By The Unknown ma ciò non fa altro che aumentare i rimpianti e rafforzare in noi l’idea che questo “The burden of ballast” sia più che altro un’occasione persa.
In sostanza dunque, non ci troviamo certamente di fronte all’album dell’anno ma ad ogni modo gli aficionados del genere potranno apprezzare un prodotto di una band di discreto talento, che nel bene e nel male dimostra di conoscere bene i propri orizzonti musicali. In tutta onestà, visto che la Dea della musica ci ha regalato capolavori come “Aenima” e “Ghost reverse”, forse di questi Coma sleep se ne può fare anche a meno. Impalpabili.
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