Interessante ibrido questi Soilent Green, giunti oramai al quinto capitolo in studio della loro ormai più che decennale carriera: questo nuovo "Inevitable Collapse In The Presence Of Conviction" si presenta infatti come un meticcio di sludge, stoner, death e grind senza dubbio molto interessante. Facile cogliere nei riffoni di chitarra che compongono il disco rimandi al sound di band come Crowbar, Corrosion Of Conformity e dei Cathedral del periodo stoner (quello da "Carnival Bizarre" per intenderci), con accordature ribassate e passaggi bluesy sporchi e fangosi dal suono bello ciccione. Azzeccata anche la voce di L. Ben Falgoust II, molto sporca ed aggressiva, quasi ai limiti del growl che rende i brani ancora più cattivi ed accattivanti. Parlando dei pezzi in sè, va sottolineato come si presentino volto variegati, grazie ad un lavoro di chitarra e di batteria decisamente eterogenei: le canzoni presentano così diverse sfumature umorali, che vanno da rallentamenti doomeggianti, a passaggi cadenzati in pieno sludge style, ad accelerazioni improvvise e parti molto veloci, sfiorando anche lidi prossimi al grindcore, dove la batteria di Buckley si cimenta in furiosi blast beats. Le undici tracce di "Inevitable Collapse In The Presence Of Conviction" assumono quindi una forma assai complessa, spesso schizofrenica, che a tratti non agevola di certo l'ascolto e l'assimilazione delle canzoni, tant'è che a più riprese i Soilent Green danno quasi l'impressione di esagerare. Tuttavia i pezzi da ricordare non mancano di certo, come nel caso dell'opener "Mental Acupuncture", "Antioxidant", Lovesick", "Rock Paper Scissors" o la conclusiva "A Pale Horse And The Story Of The End", tutte canzoni che in ogni caso vanno ascoltate ripetutamente per essere assimilate come Dio comanda.
Si tratta di un disco che mostra svariate influenze, talvolta amalgamante in maniera sapiente, altre volte meno efficacemente, ma che comunque si attesta su un livello più che buono. "Inevitable Collapse In The Presence Of Conviction" merita senza dubbio almeno un ascolto da tutti coloro che sono amanti delle sonorità descritte in apertura di recensione, i quali potranno apprezzare i contenuti di questo platter.
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