Personaggio carismatico, viscerale, magari scomodo, Pino Scotto è indubbiamente uno dei punti fermi nella scena Hard & Metal nazionale. Dopo i primi passi con i Pulsar è diventato la voce dei Vanadium, con i quali a cavallo tra il 1982 ed il 1994 ha realizzato ben otto album. Chiusa questa parentesi si è poi dedicato ad una carriera solista, inclusa una collaborazione televisiva, che in tempi più recenti è confluita nei Fire Trails.
Ed ora tocca a "Datevi Fuoco (Lo Scotto Da Pagare)" un disco che esce abbinato alla biografia ufficiale di Pino Scotto curata da Norman Zoia, anche se poi l'oggetto di questa recensione è limitata all'aspetto musicale, dove troviamo una dozzina di vecchie canzoni riprese e rivitalizzate con l'apporto di diversi e variegati ospiti.
Infatti, ad accompagnare Pino Scotto in questa operazione troviamo musicisti come Enrico Ruggeri, Mauro Pagani (P.F.M.) o Le Vibrazioni che si alternano ad altri più vicini ad un background Metal quali Tommy Massara e G.L Perotti (Extrema), Roberto Tiranti (Labyrinth) ma anche vecchi compagni di viaggio come lo sono stati Bud degli Strana Officina o Morby (Sabotage e Domine). Un altro comune denominatore di questo album è il cantato in italiano, e così del repertorio dei Vanadium ritroviamo solo canzoni estratte da "Nel Cuore del Caos" (1995), il loro ultimo album, questo a discapito di classici come "We Want Live Rock'n'Roll", "A Race With The Devil" o "Wartrains".
L'apertura spetta così a "Come Noi", aggressiva e modernizzata grazie al contributo dei due Extrema, Perotti e Massara, e da J-Ax degli Articolo 31. Decisamente più orientate ad un Hard Rock caldo, sanguigno e coinvolgente le seguenti "Il Grido Disperato di Mille Band" (con un grande Morby), "Segnali Di Fuoco (Nell’Agorà)" e sul finire del disco "Code Di Cometa", mentre guardano al Blues più sporco sia "Dio Del Blues" (ecco la sorpresa rappresentata dalla collaborazione con Le Vibrazioni) sia "Piazza San Rock" (cantata assieme a "Bud" Ancillotti e con Dario Cappanera alla chitarra).
Se con "Le Stelle Cadenti" (qui tocca a Trevor dei Sadist) si riprende a sperimentare tra Reggae ed Hardcore, risultano sicuramente più lineari, ma per questo non meno riuscite, la triste "Guado 3000", "Disperanza" e "Predatori Della Notte", quest'ultima caratterizzata dalla presenza di un inconfondibile Enrico Ruggeri. L'intervento di Pier Gonella e Roberto Tiranti acuisce poi l'animo Heavy di una "Nunù" fortemente caratterizzate dalle percussioni tribali di Criz Mozzati, infine colpisce al cuore la conclusiva "Gamines", forte testimonianza delle condizioni di vita dei bambini che vivono lungo le strada colombiane, che può giovarsi della voce di Aida Cooper e del violino di Mauro Pagani.
Un lavoro forse atipico ma realizzato sicuramente con il cuore e nel segno della passione da parte di Pino Scotto e di tutti quelli che si sono prestati a questa iniziativa.
Ospiti sul disco:
Mauro Pagani, Enrico Ruggeri, J.Ax (Articolo 31), Le Vibrazioni, Saturnino, Tommy Massara e G.L. Perotti (Extrema), Aida Cooper, Fabio Treves, Criz Mozzati (Lacuna Coil), Trevor (Sadist), Gigi Schiavone, Mario Riso (Rezophonic), Bud Ancillotti e Dario Cappanera (Strana Officina), Andy (Bluvertigo), Briegel (Ritmo Tribale), Tato (Fratelli Calafuria), Marco Melloni, Pier Gonella e Roberto Tiranti (Labyrinth), Morby (Domine), Olly (The Fire), Lella (Settevite), Steve Volta, Maurizio Belluzzo (Alchemy), Stefano Brandoni, Maurizio Roveron, Steve Angarthal (Fire Trails)
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?