A due anni dal debutto con "Trascendental" gli inglesi To-Mera tornano riproponendo una formula che accoppia il prog metal tecnico, veloce, aggressivo e sperimentale (Symphony X, Strapping Young Lad) ad inaspettate situazioni jazzistiche e divagazioni gotico-atmosferiche (Within Temptation, Gathering, Lacuna Coil).
Ancora una volta la versatile voce della frontgirl ungherese Julie Kiss cerca di portare ordine alla natura caotica e complessa di brani troppo lunghi (durata media 7 minuti) in cui ci si ostina a cercare il cambio di tempo spiazzante, e la contrapposizione tra il sound estremo, le parti strumentali in continuo cambiamento (in "Asylum" fa capolino anche il sax, inserito in una concitata jam session) e gli improvvisi momenti di calma piatta alla lunga stufano e diventano o il semplice sfoggio dell'indiscutibile valore tecnico o il veicolo per trainare una cantante completa ma ancor troppo sottovalutata rispetto alle sue colleghe più quotate, dotata di un'estensione compresa tra Bjork e Russell Allen. Bravissimi e originali (forse anche troppo), è questo il destino di chi già da subito ha messo in mostra tutte le sue carte vincenti e per rendersi più accessibile dovrà fare un bagno di umiltà trovando soluzioni meno intricate e snellendo la struttura dei brani,ora però dobbiamo vedere quanto l'uscita improvvisa di Hugo Sheppard e Paul Westwood (tastierista e batterista, sostituiti prontamente da Hen e Mark Harrington) influirà sul futuro della band.
Solo per un pubblico di mente molto aperta.
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