Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:non disponibile
Etichetta:Artist Service
Distribuzione:Musicbuymail

Tracklist

  1. SIGNS OF DOUBT
  2. AWAKENING
  3. JUNIA'S EYES
  4. CHOSEN ARE FEW
  5. IN YOUR DARKEST HOUR
  6. THE FAITHFUL OFFER
  7. SEALED WITH A KISS
  8. TEARS OF GETHSEMANE
  9. FAILURE
  10. FOR ETERNITY AND BEYOND
  11. HIS 13TH APOSTLE
  12. CIRCUIT
  13. ARE WE STILL ONE (JAPANESE BONUS TRACK)

Line up

  • Deddy Andler: guitars
  • Jan Ebert: bass
  • Wolfgang Frank: guitars
  • Alex Hlousek: drums
  • Patrick Simonsen: vocals

Voto medio utenti

“La verità è una peculiarità! Ci sono storie che noi crediamo vere e delle quali pensiamo di sapere tutto. Ma sarà così? Oppure noi rifiutiamo i segni del dubbio?”

Con queste parole, una voce narrante, apre il nuovo lavoro dei S.I.N.
La melodic-metal band tedesco-norvegese arriva alla pubblicazione del terzo album; dopo "Somewhere into nowhere" (2003) ed "Equilibrium" (2005) ecco "The 13th Apostle".
Chissà che le polemiche levatesi dopo la pubblicazione de "Il Codice DaVinci" non rinvigoriscano dopo aver ascoltato il nuovo lavoro dei S.I.N.

Realizzato come un “concept album” e scritto dalla tedesca Ana Kugli, che parte dal presupposto che ci siano differenti versioni della vita e della morte del Messia, non tutte accettate dalla Chiesa che li chiama Vangeli Apocrifi. E proprio come uno di questi Vangeli è tratta la storia di Julian, il tredicesimo Apostolo, innamorato di Junia, sorella del Maestro...
Cosa farà Julian per accendere così tante polemiche, non sarò io a dirvelo, rimandandovi all'ascolto dell'album.
Per la registrazione, i S.I.N. si sono avvalsi della collaborazione di diversi cantanti: per il ruolo di Julian, il norvegese Patrick Simonsen (Hush); per il ruolo di Jesus, Carsten “Lizard” Schulz (Roger Staffelbach, ex-Domain, Evidence One), l'americana Renee Walker (Renee Walker Band) è Junia, mentre Judas è interpretato da Connie Andreszka (Cabal, Circle o Pain, Crystal Ball) chiude il conto il francese Boban Milojevic (Wicked sensation, Snake eye) a dare manforte ai cori.

L’album ricorda, per struttura ed anche suoni, i primi Queensrÿche protagonisti anch'essi di uno dei più bei concept mai registrati, quell'Operation Mindcrime di inarrivabile fattura.
In questo i S.I.N. si differenziano per la presenza di più voci pronte a duettare come ad esempio nel dialogo che si svolge tra Julian e Junia nella struggente “Tears Of Gethsemane” o nella concitata “Junia's Eyes”.
Ma tutto l’album è un susseguirsi di cori melodici e di tenere “ballads”.
I brani contengono pregevoli riff di chitarra (Deddy Andler e Wolfgang Frank) accompagnati da una sostenuta batteria (Alex Hlousek), anche in doppia cassa, per dare velocità ai pezzi. Senza dimenticare Jan Ebert al poderoso e sempre presente basso.
Gli assoli non sono la prerogativa del gruppo, salvo qualche rara eccezione. Ciò in cui la band di Adler non lesina sono i bellissimi duetti negli accompagnamenti. E’ un regalo per le orecchie sentire comunicare le chitarre. Così come è altrettanto appagante sentire dialogare i personaggi grazie alle indovinate voci dei “singers”.
Come ogni concept che si rispetti anche "The 13th Apostle" contiene alcuni brani che sono solo di passaggio al pezzo successivo.

E’ un bell’album "The 13th Apostle" con suoni ben equalizzati e profondi ma attenzione ai bassi del primo intro!
Sicuramente il più bel lavoro del S.I.N. della loro, pur breve, carriera discografica che pone, a mio parere, quest’album come uno dei più belli in circolazione.
Un solo rammarico … che la storia duri poco.
Recensione a cura di Maurizio 'hairwind' Zanna

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