Canonico black metal di vecchia scuola per i torinesi Natassievila (provate l'enigma celato nel nome), descritti come sapienti cloni nostrani dei Darkthrone. La definizione potrebbe anche essere corretta, ma non darebbe il giusto merito a questo quartetto dalle buone potenzialità. Vero è che le influenze dei vari maestri del genere sono fin troppo evidenti, ma in "Iter Lethalis" troviamo anche una buona dose di qualità, sotto forma di composizioni ben strutturate e congegnate. "Spectre's Realm" parte in maniera veloce e potente, con un piglio quasi svedese nel saper creare una melodia portante credibile su tempi condotti all'estremo. La successiva "Journey To The World Of Shadows" è più ragionata fin dall'intro acustica e mostra accenni di Taake nell'andamento epico e marziale. "Near Death..." è forse uno dei pezzi migliori del lotto, grazie al buon riffing delle chitarre e all'intermezzo che sa davvero di Satyricon. I restanti tre pezzi si muovono sulle stesse coordinate, alternando la furia a momenti più dilatati che permettono all'ascoltatore di riprendere fiato prima del successivo assalto. Molto buona è la tecnica dei quattro musicisti in ogni singolo aspetto: l'uso della sei corde è sapiente e mostra un'ottima conoscenza stilistica nel genere, la sezione ritmica è potente e precisa (specialmente il drumming sempre puntuale), l'approccio vocale è potenzialmente il migliore possibile per la musica dei Natassievila. Cosa manca a tutto questo ben di Satana per superare la sufficienza? Come dicevamo all'inizio probabilmente un po' di personalità, quel non farti pensare "dove ho già sentito questo pezzo" ogni cinque minuti, ecco. Ma di base le qualità ci sono e mostrano un gruppo ben coeso, anche se mi è giunta la notizia che il cantante Katharsis potrebbe aver lasciato la band in tempi recenti. Vedremo in futuro cosa saranno capaci di fare questi promettenti ragazzi!
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