Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:51 min.
Etichetta:Chophouse
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HIS SCALES ARE HIS PRIDE
  2. GIVE IT BACK
  3. THE REAL ME
  4. UNIPSYCHO
  5. THE TELEPHONE SONG
  6. FIREFACE
  7. TRANSFIGURATION
  8. SINK LIKE STONE
  9. ON AND ON
  10. -

Line up

  • Jason Newsted: guitar, vocals
  • Joe Ledesma: bass
  • Steven Wiig: drums

Voto medio utenti

Da quando Jason “Jasonic” Newsted è fuggito dai Metallica, non è più stato fermo un momento. Prima l’alternative rock con gli Echobrain, poi l’ingresso nei Voivod, frattanto anche un sacco di altri progetti tra i quali i Papa Wheelie, un trio messo insieme reclutando un paio di amici con l’intento di divertirsi senza scatenare troppi clamori.
Il gruppo è comunque arrivato al suo secondo full-lenght, ovviamente per la label personale del famoso, ed ora anche ricco, bassista.
“Live lycantrophy” è stato registrato lo scorso anno presso i Plant Studios di Sausalito, alla presenza di un manipolo di conoscenti che fungevano da cornice di pubblico, per ottenere la giusta atmosfera da micro-club consona al genere musicale proposto. Nei Papa Wheelie troviamo infatti un insolito Newsted nelle vesti di chitarrista/cantante impegnato in uno stile metal molto ibrido, con forti connotati punk e stoner-doom.
Roba nient’affatto leggera, anzi marcatamente pachidermica, tanto da farmi pensare che il buon Jason voglia segnalare al mondo metal di come la sua anima heavy non sia stata annacquata dalle ultime cose partorite con i Metallica. Per cui il gruppo và giù pesante, specialmente nei brani maggiormente dilatati, dal tiro acido-ipnotico, con spirito stoneggiante, tipo “Give it back” un bel panzer denso e martellante nella prima parte, deragliante ed ossessivo nella seconda, o il successivo abisso oscuro di “The real me” dove pare di ascoltare gente monolitica come Sourvein o Acid King, sludge-doom parecchio devastante. Newsted canta con voce brutalmente adatta, altro segno di rinnovata energia underground, mentre con la chitarra si limita ad un lavoro dignitoso, avaro di acrobazie e solismi ma sufficentemente sporco ed effettato così da incrementare la sensazione di real-stoner band lontana dai lustrini tecnologici, cruda ed “in your face”.
Più ordinari i pezzi thrash’n’punk, veloci e violenti, come “His scales are his pride”,”Unipsycho”,”Sink like stone”, buono lo strumentale con nervature heavy-psych “The telephone song”, in generale un album tutt’altro che superficiale e vanesio, come spesso accade in questi impegni alternativi che vedono protagonisti musicisti affermati.
Personalmente ho trovato più interessante questo progetto che possiamo definire “secondario” di tanta altra roba annunciata con squilli di trombe, una band ed un’album che puntano al sodo, ad un metal corposo e schiacciante, ritrovando la semplicità, l’immediatezza, l’impatto rude, che erano il simbolo della musica migliore. L’augurio è che tra tanti impegni importanti, Newsted trovi il tempo di portare avanti i Papa Wheelie, perché lo meritano.

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