"Metal Made Underground" è sì l'occasione per poter riparlare di cinque formazioni che sono già passate sulle pagine di Metal.it, ma sopratutto offre la possibilità di scoprire raccolte su di un unico lavoro le loro canzoni, tre a testa, grazie alla SG Records che realizzato questo CD, che potete acquistare direttamente dal sito della
label ad un prezzo davvero invitante: 5 Euro.
Il primo gruppo a rispondere all'appello è quello dei Jackal, che avevamo lasciato ai tempi di "Black Inside", qui presenti con tre nuove canzoni, che confermano l'anima spiccatamente Heavy Metal e legata alle sonorità che si riconoscono nella NWOBHM, al cui richiamo rispondono prontamente "The Long March of the Living Dead", "O.C.D." e sopratutto l'anthemica "Fire Still Burns", (da segnalare la prova di Bob Marotta alla chitarra) dove questo quartetto partenopeo conferma tutte le cose buone che si sono dette (e si diranno!) su di loro.
Tocca quindi ai marchigiani Mercuria, con tre nuovi tre brani che rivelano un buon passo avanti rispetto al demo "Purity", che a suo tempo non mi aveva entusiasmato. Il loro rimane fondamentalmente legato al Power Speed Metal, sebbene ora sembri maggiormente influenzato dal Prog e dal Symphonic, un aspetto ben testimoniato da "Closing My Eyes" e "I Promise". Se tra i miglioramenti registrati vanno segnalati sicuramente quelli del cantante (anche chitarrista) Luca Flamini, la conferma viene dalle chitarre e dalle keyboards, che restano, assieme ad una notevole abilità nel songwriting, l'arma vincente dei Mercuria.
Ed ecco, da Gorizia, i Midnightstorm, e trovo inspiegabile come nessuna label li abbia ancora messi sotto contratto, dato che le tre canzoni qui presenti, e lo erano anche sull'ottimo "Midnightstorm" , ci ripropongono una formazione nettamente sopra la media, come d'altronde lo è il loro Heavy Metal, classico ma ricco di quelle sfumature e melodie che i Midnightstorm sono in grado di creare con estrema facilità. L'elegante "Sirena", l'up tempo "Warcry", la mini suite "Odyssey" sono solo un piccolo assaggio, e vi rimando al già citato "Midnightstorm" dove troverete altri quattro brani.
Anche i Nightglow ci ripropongono tre estratti dal loro più recente lavoro, "Metanderthal - The Metal Age", e la mia impressione rimane sempre la stessa, un sound potente ma ancora ingenuo e che per il momento non è stato del tutto messo a fuoco. Quello dei Nightglow è un Heavy Metal ancorato agli eighties e dai toni epici, garantiti dai cori e dal passo marziale ("Damnation" e "Welcome to Hell"), dove si fa notare l'inserimento del violino suonato da Lucio Stefani. Tuttavia rimango della mia opinione: sono in grado di fare molto di più.
I Perpetual Fire sono gli unici ad essere già arrivati all'album d'esordio, "Endless World" per la Steelheart Records, ed ora sono al lavoro sul secondo disco. Non so se "Say Goodbye", "Cold Rain" e "Alien" ne faranno poi parte, ma queste nuove composizioni mostrano un deciso allontanamento dal Power Neoclassico, a favore di un sound più maturo, improntato sulla melodia e con suggestioni Hard Rock, scelte che ben si adattano alla voce di Roby Beccalli, lasciando sopratutto ad "Alien" il compito di tenere alti i ritmi, all'insegna di un Metal scattante e moderno.
Non mi resta infine che sottolineare come iniziative come siano sempre da supportare, sopratutto quando, come nel caso di "Metal Made Underground", alla quantità (quasi 80 minuti di musica) si affiancano sostanza e qualità.
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