"Signora, suo figlio si applica, ma è stupido!". Queste sarebbero all'incirca le parole che userei con i genitori dei Vermin, band olandese dedita ad un death metal brutale, nell'ipotetico caso in cui mi interrogassero riguardo i risultati in ambito musicale ottenuti dai loro pargoli. Con tutto il rispetto parlando (non sto assolutamente dicendo che i Vermin siano stupidi), la band ci mette senza dubbio tutta la volontà di questo mondo per proporre con il loro secondo disco "A Nihilistic Swarm" un lavoro che sia il più soddisfacente possibile, non solo per loro che l'hanno composto ma anche per il proprio pubblico. Tuttavia non si può certo affermare che il risultato sia dei più incoraggianti e che l'impegno profuso sia proporzionale alla reale bontà del prodotto: il death dei Vermin infatti pesca a piene mani da gruppi quali Deicide e Cannibal Corpse, aggiungendo un pizzico di brutal che vorrebbe dare maggiore incisività ai pezzi; purtroppo per loro però le song si rivelano innocue e prive di mordente, non lasciando intravedere una barlume di luce in fondo al tunnel. In 48 minuti le canzoni alternano momenti più carichi e marziali ad improvvise accelerazioni sottolineate dal tipico blasting, ma quel che latita sono sostanzialmente le idee di fondo, dai riff, alla costruzione delle canzoni, al songwriting: tutto suscita un senso di inadeguatezza, di smarrimento, fattori che non aiutano ad ascoltare questo "A Nihilistic Swarm". Canzoni senza arte nè parte, nè carne nè pesce, che entrano in un orecchio ed escono immediatamente dall'altro non lasciando nulla di tangibile dopo il loro passaggio.
"Signora, mi dispiace ma mi vedo costretto a dare il debito formativo in "sintassi e grammatica del death metal" a suo figlio". Ci si rivede a settembre, dopo le vacanze estive...e mi raccomando, studiate!!
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