Quarto full lenght album per i Terror, giovane ma attivissimo gruppo hardcore di Los Angeles. Il quintetto fa dell'impatto sonoro la propria arma migliore, lasciando abbastanza da parte qualsiasi barlume di originalità, ma il risultato finale non è niente male. I brani che compongono questo "The Damned, The Shamed" sono 13 ed è piuttosto indicativo il fatto che nessuno di essi arrivi anche solo a sfiorare i tre minuti di durata. Lo stile è un hardcore con frequenti richiami al thrash, soprattutto nel riffing, mentre i tempi sono a volte veloci ma mai eccessivamente, in altri casi più cadenzati e con qualche concessione alla melodia, come in "Betrayer", "Redemption" e "Lost Our Minds", forse l'episodio migliore di tutto il disco.
I Terror sono certamente una band che può rendere al meglio in un contesto live, in cui il loro sound granitico ha una maggiore possibilità di catturare l'attenzione. Al di là di questo, se cercate un disco massiccio, urlato, senza compromessi o inutili fronzoli, ben prodotto e suonato con grinta, allora questo album fa per voi.
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