Forti di una propria personalità, gli
Juglans Regia si ripropongono con il loro nuovo album, "
Visioni Parallele", a ben tre anni di distanza dal precedente "Controluce", anche lui a suo tempo preso in esame su queste pagine.
In realtà il mio primo contatto con questa formazione toscana, formatasi addirittura nel 1992, risale a "Prisma" (2002), recensito ai tempi (gloriosi) di Metal.it, dove il loro Rock Made in Italy, anche per la scelta del cantato in italiano, aveva subito attirato la mia attenzione.
Gli
Juglans Regia attraversano l'intero spettro del Rock italiano, dal Prog Rock degli anni '60 e '70, alle sonorità dei primi anni '80, quelle legate ad esempio a Diaframma o Timoria; certo influenzati dal Prog Metal e dall'Hard Rock, ma sopratutto senza avere esitazioni nello sperimentare, come avviene per le ritmiche e la struttura de "
Il Volo" e di "
Così Vicino", brani che mettono subito in evidenza la bravura di tutti i componenti del gruppo. Da sottolineare anche l'ottimo approccio lirico (il cantato in italiano sarà una scelta che obbliga a testi intelligenti?) e la resa sonora, mentre si poteva fare qualcosa di meglio per quanto riguarda la scelta della copertina.
Dal precedente lavoro, il già citato "Controluce", riprendono "
L'ultimo Respiro" che, piazzata subito dopo l'intro strumentale "
Dentro… il Palazzo", si conferma un ottimo brano, uno dei più rocciosi dell'album, assieme a "
Lacrima Nera".
Discorso a parte per l'emozionante "
I Colori Dell'Aria", con l'ospite
Gianni Nepi, cantante dei Dark Quarterer, a duettare con
Alessandro Parigi. Sempre su
"I Colori Dell'Aria", troviamo anche un altro guest, il tastierista
Riccardo Iacono (Domine) che con i suoi tasti contribuisce poi anche a quello che si rivela come l'episodio più intricato ed allo stesso tempo avvincente del disco, la conclusiva "
Visioni Parallele", dai riuscitissimi intrecci musicali ed allo stesso tempo in grado di creare le giuste atmosfere: quelle che lasciano il segno.
E' passato tanto tempo dall'epoca dei Raising Fear, prima denominazione del gruppo, e finora questi ragazzi non hanno avuto l'attenzione che si meritano. Spero che ora il vento stia per cambiare.
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