Se questi Panchrysia sono giunti con Deathcult Salvation al loro terzo album un motivo dovrà pur esserci, non penso siano dei miracolati. Saranno pure bravi sotto svariati punti di vista ma io proprio non riesco a digerirli del tutto, complice sicuramente il loro Black Metal in bilico fra soluzioni classiche e spinte moderniste che fanno molto Moonfog Records. In questo equilibrio precario si instaura Deathcult Salvation, un disco dal punto di vista formale niente male, anche perchè è suonato ottimamente, con una produzione adeguata, però in tutto questo manca quella spinta emozionale fondamentale in un genere istintivo come questo. Sembra tutto calcolato, costruito a dovere per cercare una strada personale, ma il risultato è purtroppo noioso. Chaos Injector, Fogbound e Morituri Te Salutant non sono da buttare via, però al tempo stesso scorrono via con qualche intoppo. Forse è il caso che i ragazzi dei Panchrysia se la prendano più comoda, che si rilassino per dare maggiore sfogo al loro vero istinto, senza fare strani calcoli su come cercare di risultare più bravi e cool rispetto agli altri, non è questo quello che serve, semmai bisogna essere il più naturali possibili, tanto ormai l'originalità in campo Black Metal è quella che è. Deathcult Salvation è un prodotto che nel 2008 farà la gioia di tutti i giovani ascoltatori di musica estrema, ma è comunque necessaria più scioltezza nei propri mezzi.
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