Disco di debutto per i polacchi Saratan, i quali, un po’ troppo pretenziosamente, vengono definiti come la “next big thing” della scena estrema polacca.
La band suona un thrash metal abbastanza variegato, con influssi doom, tali da farlo definire apocalittico, e inserti più death metal old school. Tuttavia, dicevamo, il sound è fortemente ancorato al thrash metal, che poco lascia spazio alla modernità, se non nei suoni di produzione e in alcuni riff di chitarra, e che molto deve alla scena americana, con numerosi e pregevoli assoli heavy.
Ogni tanto fa capolino uno strumento etnico arabo o persiano, il che francamente lascia il tempo che trova, visto che non ha alcuna parte rilevante nel sound della band, sebbene ci si accosti, blasfemamente, ai Nile.
Nel disco sono presenti anche due strumentali, ma occorre rimarcare che il sonwriting di questo “The Cult Of Vermin”, pur essendo piacevole, è troppo scolastico, con troppi rimandi ai capostipiti del genere.
Anche la scelta di suonare old school pone dei limiti alle possibilità della band, in quanto si vanno a battere territori dove ormai c’è rimasto pochissimo da esplorare.
Nota positiva la durata non eccessiva del disco in generale e dei pezzi, i quali quantomeno mantengono un certo impatto.
In definitiva un disco destinato ad un pubblico ristretto, con un appeal decisamente limitato, ma che sono sicuro piacerà ai “die hard fan” del genere.
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