Il nuovo album dei
36 Crazyfists, si apre subito in maniera energica con "The All Night Lights", ma poi la formazione americana (da Portland, Oregon, anche se i primi passi li hanno in realtà mossi in Alaska) sembra perdere un po' il passo con le seguenti "We Gave It Hell" e "The Back Harlow Road", dove la prevalenza della componente melodica del loro Metalcore viene più che altro contrastata da qualche urlaccio. Ben più decisa la seguente, cruda e frenetica, "Clear the Coast", anche se poi si ritorna a soluzioni meno esasperate e nettamente più accattivanti con "Waiting on a War", comunque un bel brano, dove è estremamente ben delineato quello che è lo stile caratteristico della band, tra spunti melodici tipici dell'Emo e la violenza frontale dell'Hardcore, punteggiati dalle influenze alternative e di derivazione Nu Metal. Non stupisce così la presenza in scaletta della drammatica e teatrale "Only a Year Or So..." e nemmeno il mood malinconico di "Northern November" o quello più intimista di "The Tide and Its Takers", momenti melodici comunque bilanciati dagli spunti Death Metal di "Absent Are the Saints" o di "When Distance Is the Closest Reminder".
Da una band già scafata, come lo sono indubbiamente i 36 Crazyfists, in realtà ci si poteva aspettare qualcosa di più (magari non hanno ancora ben assorbito il passaggio dalla Roadrunner alla Ferret), tuttavia "The Tide and its Takers" rimane un discreto lavoro, per quanto di settore.
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