Fermate le vostre grida d’esultanza e giubilo, questo non è il disco della reunion dei, da poco disciolti,
Godflesh. “
Messiah” non è altro che un Ep risalente al ’94 e pubblicato per la Avalanche Recordings di
Justin Broadrick e disponibile all’epoca solo acquistandolo attraverso il website ufficiale della band. Operazione commerciale dite? Forse, può essere. Ma i
Godflesh hanno lasciato tanti fans inconsolabili che sicuramente saranno di tutt’altra idea.
Il disco in questione contiene 4 tracce e relativi remix per un totale di 50 minuti, ad onor del vero, di altissimo livello. I
Godflesh per chi non lo sapesse sono i padrini dell’industrial/noise inglese che, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, hanno contribuito alla nascita di un movimento tanto eccitante quanto effimero e lontano da mode trendaiole. I
Godflesh erano una delle facce del caro vecchio suono estremo Earache e non è strano trovare adesso questo disco sull’erede naturale della label di
Digby Pearson, ovvero la Relapse. Il suono industriale e meccanico delle macchine, freddo e razionale ma intriso di un disperazione proletaria, è la voce della working class abbruttita da ore di intenso lavoro in catene di montaggio tutte uguali e senz’anima, se non una fredda barra d’acciaio lucente conficcata nel cervello. I 4 pezzi sono tutti bellissimi ed hanno il suono giusto, quello di metà anni ’90. Un suono talmente avanti che ancora oggi non sfigura e anzi sembra provenire dalla direzione opposta dello scorrere del tempo. “
Messiah”, “
Wilderness Of Mirrors”, “
Sungod” e “
Scapegoat” sono delle vere e proprie gemme che hanno certamente titolo ad essere annoverate tra i picchi più alti mai raggiunti dai
Godflesh. I remix offrono sì una visione speculare delle 4 songs ma allo stesso tempo sono un ponte tra passato e presente e di certo non sfigurano nel contesto, rivestendo lo scheletro scarnificato delle songs con una maschera di elettronica e silicio. Gli amanti dei
Godflesh scommetto saranno già corsi a comprare questo disco lasciando a metà la rece…gli altri inizino a scoprire questa band, di cui questo “
Messiah” è un valido bignami, magari partendo proprio dall’omonimo e sconvolgente debutto targato Anno Domini 1988. Il voto dite? Provateci voi a dare un voto alla storia.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?