AguynguerraN - Perverting The Nazarene Cult

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2008
Durata:47 min.
Etichetta:Shiver Records

Tracklist

  1. ANATHEMA MARANATHA
  2. PERVERTING THE NAZARENE CULT
  3. DEATHSTAB
  4. CHRISTREIGN ANNIHILATION
  5. NAZARENUS PERITENS
  6. EPITOME OF YOUR GOD
  7. MYSTERIUM TREMENDUM ET FASCINANS
  8. MANIFEST
  9. ASSYRIA
  10. OATH
  11. INTO ATARAXIS
  12. THE FINAL SLAUGTHER

Line up

  • Berdunnor: bass
  • Nguaroth: guitars, vocals
  • Jeroenymous: drums

Voto medio utenti

Cos'è, il nuovo album dei Dark Funeral? No, aspetta, c'è una specie di accrocchio che dovrebbe essere il nome... AguynguerraN... cosa diavolo significherà? Mistero della fede (satanica). Questo debutto del gruppo belga si presenta in maniera piuttosto criptica, con una bella copertina che ricorda i maestri svedesi, un titolo azzeccato ("Perverting The Nazarene Cult", molto evil) e qualche croce rovesciata sparsa qua e là tanto per ricordare le bellicose intenzioni dei tre soci.
Musicalmente la proposta della band è piuttosto intrigante: black metal furioso e caotico, ma che non rinuncia a una base melodica chiaramente udibile in tutte le tracce. Certo, gli elementi caratteristici del genere come i blast beat o il ferale screaming sono presenti e fanno bella mostra di sé in tutte le tracce, ma allo stesso tempo sono presenti degli stacchi con rallentamenti che introducono anche partiture ricche di epicità. Tutta questa carne al fuoco è certamente resa possibile dalle ottime qualità tecniche del trio: la sezione ritmica in particolare si muove sempre con sicurezza anche nei momenti più concitati (merito del batterista Jeroenymous, il fratello indiano del compianto leader dei Mayhem), mentre la chitarra vomita riff piuttosto classici ma mai stucchevoli, intervallati anche da qualche pregevole assolo che sembra riportare al metal più classico. Buona anche la prestazione vocale, anche se onestamente non sono un grande fan di queste interpretazioni completamente votate all'aggressione.
Cosa manca agli AguyngerraN per ambire a traguardi più alti? Non lo so neanche io, a un primo sguardo sembrerebbero esserci tutte le caratteristiche per poter lasciare un segno tangibile nella scena... ma 'a pelle' si sente che qualcosa manca, forse un pizzico di personalità in più, o una presentazione più professionale per quanto riguarda i dettagli. Sì, perché in quanto ai contenuti ci siamo eccome, e la band si può permettere addirittura di inserire un coro in latino come intro e un intermezzo con strumenti classici, il tutto senza mai sembrare fuori luogo. Se solo riuscissi a capire cosa significa quel nome...
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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