Secondo album per gli svedesi Assailant, dopo il debutto "Nemesis Within" del 2006.
"Wicked Dream", questo il titolo del nuovo disco, mette in mostra una band con delle ottime idee e capace di un efficace "wall of sound", risultato di un mix delle più disparate influenze, che vanno dal death metal, al prog, al power e al thrash.
Il sound è potente e aggressivo, il cantato è ora pulito, ora feroce, ma quello che distingue queste 11 canzoni è sempre il grande spazio concesso alla melodia e alle tastiere. Proprio quest'ultimo strumento, ad opera di Peder Sandström, diventa spesso quello principale, responsabile dei riff e delle armonie portanti, con le chitarre in sottofondo a creare una base ritmica solida e inattaccabile.
L'anello debole, se così si può dire, è individuabile nella prestazione del cantante Peder Sundqvist, il quale forse esagera, a volte, nel voler urlare a tutti i costi sulle basi più sostenute, mentre a mio parere si comporta molto meglio con la voce pulita, più adatta a certe parti.
Al di là di quella che è sicuramente una piccola sbavatura, "Wicked Dream" si presenta come un album di tutto rispetto, heavy e al tempo stesso riflessivo, segno di un ottimo lavoro in fase di songwriting.
Fra le canzoni, è d'obbligo citare la title track, episodio avvincente e veloce, una vera bordata di metallo sapientemente fuso con suoni elettronici e sostenuta da un grande refrain.
Non da meno la solenne "A Day Tomorrow", posta in apertura e caratterizzata da un andamento cadenzato e un'eccellente atmosfera.
Degne di menzione anche "Fade Away", coinvolgente e ben strutturata, così come "From The Hour Of Birth". Più sinistre e rallentate "Catch 22" e "The Cell", quest'ultima davvero notevole nel ricreare l'angoscia di una persona che si sente in trappola.
In chiusura, troviamo anche una bella versione acustica di "Eternal", già sull'album di esordio e qui resa in una veste più morbida, con pianoforte e chitarra acustica. Quasi a voler simboleggiare le due anime degli Assailant, il pezzo successivo e conclusivo, "Instincts" si apre con un colpo d'arma da fuoco e ritmiche thrash, per quella che probabilmente è la canzone più dura di "Wicked Dream".
Ala fine, il disco risulta estremamente piacevole, grazie anche ad uno stile che non è facilissimo inquadrare, una sorta di "Dream Theater meets Dark Tranquillity" con una spruzzata di metalcore, verrebbe da dire.
In definitiva, album veramente buono, sicuramente un passo avanti per questa band svedese che promette molto bene per il futuro.
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