Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:44 min.
Etichetta:Go Down Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ALL MY FRIENDS ARE JUNKIES
  2. DOWN AT THE CBGB’S
  3. BONDAGE LOVE
  4. I’M GOING CRAZY
  5. SURF CITY ‘99
  6. I GOT THE BLUES / TRY TO PLAY IT
  7. MARY LOU
  8. SATURDAY NIGHT IS COMIN’
  9. I’M IN LOVE WITH THE GIRL
  10. NEAR THE DOCKS
  11. ORANGE
  12. FILL MY LIVE (GHOST TRACK)

Line up

  • Lele: vocals, scream
  • Matteo: guitars, backing vocals
  • Samu: bass, backing vocals
  • Ale: drums

Voto medio utenti

Avviso ai “naviganti”. Se siete dei “cinici” intellettuali, sempre pronti a denunciare la mancanza d’originalità (in ogni caso abbastanza diffusa, per la verità) e di “spessore culturale” nella musica rock, lasciate stare questa disamina e, di conseguenza, il relativo disco dei Les Bondage.
Non c’è nulla che possa interessarvi tra questi solchi (solo per caso) digitali.
Se invece Vi emozionate e Vi compiacete ascoltando il rock ‘n’ roll più bastardo, il garage più degenerato, il punk più arrogante, la psichedelia più “naif” e cercate un’occasione di svago attraverso un suono che frantuma e frulla tutte queste vibrazioni e restituisce una mescola di Stooges, Sonics, MC5, Fleshtones, New York Dolls, Ramones, Morlocks e Fuzztones, state sicuri che “Try to play it” potrà essere una scelta gradita ai Vostri sensi.
La carica elettrica è ai livelli di guardia, i groove sono spesso veramente irresistibili, l’attitudine è quella giusta e sebbene il puro “divertimento”, insensibile ai settarismi e ai trend vari, appaia come il motore assoluto di tutta l’operazione, il risultato finale è tutto meno che superficiale e “dopolavoristico”, segno indiscutibile di una considerevole esperienza, maturata, come dichiarato sul flier d’accompagnamento del Cd, in diversi anni d’esibizioni nei locali r’ n’ r’ più “marci” della nostra penisola.
Insomma, tanta “leggerezza” e disinvoltura, ma anche parecchia sostanza, per un lavoretto che evoca club fumosi, “ormonali” ed alcolici, spiagge californiane, i raduni “libertari” dei seventies e le sconfinate freeway statunitensi, a patto che lasciate la mente libera di fruire di queste suggestioni, abbandonando faziosità e snobismi.
Con i Les Bondage trascorrerete tre quarti d’ora di musica fatta, prima di tutto, per colpire cuore, muscoli e “stomaco” … per le “ricerche” e per le sollecitazioni prettamente “cerebrali” ci saranno sicuramente altre occasioni.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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