Originari della Valle D'Aosta e ormai sulle scene da quasi un decennio, i Behind The Screen arrivano con questo Bound To Violence al loro terzo demo. Per questa occasione decidono di fare le cose in grande, affidandosi a Luca Minieri degli Illogicist per la produzione e ai celeberrimi FinnVox Studios per il mastering. E non c'è che dire, il risultato si sente. Il suono è compatto e preciso, l'impatto notevole. Anche le canzoni sono ben scritte ed eseguite con buonissima perizia tecnica.
Le note dolenti sono sempre le solite che si possono riscontrare in quasi tutti i giovani gruppi. Cioè la poca personalità. Nel caso dei Behind The Screen, parliamo di Metalcore riconducibile agli Hatebreed dal quale comunque il gruppo tenta, lodevolmente, di smarcarsi con piccole trovate, quali un utilizzo dell'elettronica che rimanda più al crossover e al nu metal. L'effetto è piacevole, e aiuta molto la loro proposta ma non risulta ancora sufficiente a fare emergere la band stessa.
Il giudizio finale è positivo, ma il mio consiglio a questi ragazzi è quello di provare ad osare di più. Le canzoni e le capacità compositive ci sono, ma esistono due modi per farsi strada tra la concorrenza ed emergere. La prima è quella di ricalcare un genere senza innovare ma proponendo veri e propri capolavori all'interno di quel genere che facciano dimenticare la mancanza di personalità, mentre la seconda è di trovare un qualcosa che permetta di distinguersi dagli altri, innovare. Le canzoni composte dal gruppo sono buone ma non capolavori, per questo consiglierei al gruppo di cercare la seconda strada, maturare, allargare gli orizzonti per poi innovare. Senza questo lavoro il voto non passerà mai la soglia del sette...