Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:46 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FREIGHT TRAIN
  2. ANGELS IN BLACK
  3. ELECTRI-FIRE
  4. MEDAL OF HONOUR
  5. ESCAPE
  6. BLACK SOCIETY
  7. MECHANICAL PLAGUE
  8. LET IT ROLL
  9. ZOMBIE EATER
  10. MR. EVIL

Line up

  • Alessio Garavello: vocals, guitars
  • Andrea Martongelli: guitars
  • Paolo Perazzani: drums
  • Matteo Galbier: bass

Voto medio utenti

La mano che ci porge "Black Society" mi ha fatto pensare per un attimo agli spettri di "The Fog", capolavoro di John Carpenter, ma guardando con maggior attenzione ho colto il suo legame con la "nera società... con l'oro nero".
Già, una bella differenza dalle copertine di stampo fantasy alle quali gli Arthemis ci avevano abituato con i loro precedenti, ben quattro, albums. Ma non si tratta dell'unica novità, infatti, su "Black Society" gli Arthemis si presentano sotto una nuova etichetta e con una formazione ridotta a quattro elementi, dato che Matteo Ballottari ha lasciato il gruppo ed il compito di secondo chitarrista al cantante Alessio Garavello. Scelte che ad ogni modo non sembrano aver distolto la band da quel processo evolutivo che li ha via via visti prendere le distanze dal Power/Speed Metal che aveva caratterizzato i loro primi passi. Già sul precedente "Back from the Heat" erano nettamente evidenti certe influenze dai connotati Hard Rock, ora si fa notare, ed apprezzare, un approccio maggiormente aggressivo e con un taglio più moderno ed attuale, subito evidente sull'opener "Fright Train": con un bel tiro, linee vocali accattivanti, un break pieno di feeling che poi sfocia un rovente assolo. Più particolare la seguente "Angels in Black", spiccatamente Hard Rock e dalle melodie raffinate, dove Andrea Martongelli mette in mostra non solo la propria bravura ma tutta la sua versatilità. I brani che possono riecheggiare il passato Power/Speed sono "Mechanical Plague", la veloce ed accattivante "Mr. Evil" ma anche la rockeggiante "Let it Roll", e se l'apporto melodico è garantito dall'inquieta titletrack (comunque un po' troppo alla Metallica) o dal groove di "Zombie Eater", gli episodi dal passo più deciso sono rappresentati dalla frontale "Electri-Fire", scandita dalle bacchette di Paolo Perazzani e rincorsa dalla chitarra di Andrea Martongelli o dalla marziale ed anthemica "Medal of Honour", che può ricordare i Dream Evil, ma dove gli Arthemis ci mettono molto del loro per trasformarlo in uno dei momenti più brillanti del disco, e probabilmente anche dei loro live show.
Non si sono mai fossilizzati sui risultati raggiunti, e non lo fanno nemmeno ora: una grande conferma per gli Arthemis.

Let it Roll !!!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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